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Nicolussi Caviglia e il ruolo cruciale di Lucci. Rimpianto da Motta, la passione per libri, musica e storia

Il centrocampista originario di Aosta arriva finalmente in viola: ha spinto molto per il trasferimento. Decisivo il suo procuratore

Per chiudere l’affare Fiorentina e Venezia si sono realmente incontrate a metà strada. A orchestrare un accordo inseguito (da entrambe le parti) per qualche settimana il procuratore di Nicolussi Caviglia, quell’Alessandro Lucci che aveva già seguito la ricostruzione del reparto offensivo dei viola con gli arrivi di Dzeko e Piccoli oltre che la vicenda del rinnovo di contratto di Kean ormai praticamente chiusa. È stato grazie alla sua intermediazione che Fiorentina e Venezia hanno pian piano ridotto la distanza tra l’iniziale offerta viola e la pretesa da quasi 12 milioni dei veneti, arrivando a un punto d’incontro che ha innanzi tutto soddisfatto lo stesso calciatore che ha sempre spinto per la destinazione fiorentina, scrive il Corriere Fiorentino.

REGISTA. Originario di Aosta, dove ha sviluppato una passione per la montagna ereditata dal padre guardaboschi, Nicolussi Caviglia arriva alla Fiorentina con la formula del prestito oneroso da 1 milione di euro e un diritto di riscatto da altri 7 milioni destinato a diventare obbligo nel caso in cui il calciatore dovesse superare il 50% delle presenze stagionali da almeno 45 minuti. Per lui è già pronto un contratto da 5 stagioni con un ingaggio di poco inferiore al milione di euro più eventuali bonus. Un lungo inseguimento che restituisce al tecnico un (altro) elemento in grado di costruire il gioco candidandosi a quel ruolo di regista per il quale sta studiando anche Fagioli.

LIBRI E MUSICA. D’altronde il primo a sperare nel trasferimento dal Venezia è stato proprio Nicolussi Caviglia, voglioso di dimostrare ancora in serie A tutto il suo valore dopo la retrocessione dei lagunari e di mettersi a disposizione di Pioli in un gruppo dove si parla sempre di più l’italiano. Insomma un altro ex bianconero in riva all’Arno, lui che era stato rimpianto da Thiago Motta (prima che fosse esonerato) in uno dei tanti momenti difficili vissuti nella passata stagione, e che adesso ha già incuriosito la maggior parte dei tifosi viola anche per i suoi interessi fuori dal rettangolo di gioco. Amante dei libri di Dostojevski è un grande ascoltatore di Guccini e frequenta le lezioni del professor Barbero, mentre il suo idolo è Crujiff (con tanto di maglia numero 14).

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