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Rivincita con il Rapid, Atene: atto terzo. Ecco le avversarie nel girone di Conference

Alla scoperta delle squadre che la Fiorentina affronterà nella fase campionato della Conference League. Obiettivo passare tre le prime otto

Archiviata la pratica Polissya (ancora una volta con qualche brivido), oggi è già tempo di conoscere le sei squadre che la Fiorentina incrocerà nella league phase della Conference League. Urna non benevola con i viola, che, al contrario dello scorso anno, dovranno sfidare nei prossimi mesi avversarie di un certo blasone e con una certa esperienza europea. Andiamo allora alla scoperta delle compagini di cui gli uomini di Pioli dovranno avere la meglio per guadagnarsi un posto tra le prime otto del girone unico e assicurarsi la qualificazione diretta agli ottavi di finale.

REMATCH A VIENNA. Nella prima fascia la Fiorentina pesca una vecchia conoscenza. Si tratta del Rapid Vienna, sconfitto nel turno preliminare dell’edizione 2023/24. I gigliati faranno ritorno all’Allianz Stadion, nella capitale austriaca, dove due anni fa persero 1-0 nell’andata del playoff. Servì una doppietta di Nico Gonzalez al ritorno per rimontare il parziale e spianare la strada per il secondo cammino europeo sotto la guida di Vincenzo Italiano, terminato soltanto in finale nella triste notte di Atene. I biancoverdi sono la squadra più titolata di Austria, con trentadue titoli nazionali. L’anno scorso hanno concluso il campionato in quinta posizione, accedendo alla terza competizione europea tramite uno spareggio contro il LASK (altra conoscenza viola, 7-0 l’anno scorso). Sempre nella scorsa stagione, gli austriaci si erano spinti, proprio in Conference League, fino ai quarti di finale. Furono decisivi i supplementari contro il Djurgarden, con gli svedesi che si guadagnarono una semifinale di lusso contro il Chelsea.

DI NUOVO UNA UCRAINA. Un po’ meglio va in seconda fascia. La Viola evita Crystal Palace e Rayo Vallecano, pescando la Dinamo Kiev. La seconda avversaria ucraina in questo percorso europeo. I biancoblù saranno ospiti al Franchi, con tutte le complicazioni legate al conflitto bellico in corso in Ucraina che la Fiorentina ha imparato a conoscere nelle ultime settimane. C’è un precedente relativamente recente tra le due squadre. Occorre tornare al 2015, quando la banda di Montella estromise la squadra di Kiev dall’Europa League nei quarti di finale. 1-1 in trasferta all’andata, con gol di Babacar a tempo quasi scaduto. 2-0 al ritorno, con reti di Mario Gomez e Vargas. Incrocio anche nella cavalcata in Coppa UEFA del 1989/90: basta un rigore di Baggio sul neutro di Perugia, reti inviolate a Kiev al ritorno.  Anche in questo caso si parla della compagine più titolata del paese di provenienza: 13 campionati sovietici e 17 titoli ucraini. Tra questi ultimi, figura anche quello vinto nella scorsa stagione. Nell’ultimo mese è arrivata prima l’eliminazione dalla Champions League, per mano del Pafos, poi quella dall’Europa League, dopo la sconfitta maturata ieri nel doppio confronto con il Maccabi Tel Aviv. Una curiosità, che fa ben capire il blasone europeo della Dinamo: con 260 vittorie, è la squadra europea che ha vinto più partite in Champions League senza aver mai sollevato il trofeo.

TRASFERTA IN GERMANIA. Dalla terza fascia esce il Mainz 05. Probabilmente, insieme allo Strasburgo, l’avversario più ostico delle sei. La squadra tedesca, curiosamente, condivide la stessa sorte di quella viola: sesti nell’ultima Bundesliga, si sono visti strappare l’accesso all’Europa League dallo Stoccarda, nono in campionato ma vincitore della Coppa di Germania. Il club di Magonza ha fatto la sua prima apparizione nella massima serie tedesca nel 2004. Da lì, è riuscita ad accumulare tre partecipazioni alla seconda competizione europea. Quest’anno, invece, l’esordio, in Conference Guadagnato nello spareggio con i norvegesi del Rosenborg, eliminati in rimonta dopo la sconfitta dell’andata. La Fiorentina verrà accolta alla Mewa Arena: quasi 35.000 posti e un’atmosfera che poche volte è capitato di vivere negli scorsi tre cammini europei.

TRIS DI ATENIESI. Brutta pescata in quarta fascia. Esce l’AEK Atene, decisamente il nome di maggior spessore tra i sei a disposizione. Dopo l’Olympiakos e il Panathinaikos, i viola affronteranno per il terzo anno consecutivo una squadra della capitale greca. La partita si giocherà a Firenze: evitato un ritorno all’Opap Arena di Atene, dove Vincenzo Italiano e i suoi persero la seconda finale europea consecutiva. C’è un precedente, in Grecia, risalente alla Coppa UEFA 2007/08. Pareggio per 1-1 per la squadra all’epoca guidata da Prandelli, a segno Osvaldo. Quarti nell’ultimo campionato greco, i gialloneri hanno avuto la meglio sull’Anderlecht nell’ultimo turno preliminare. Tra le loro fila, attenzione all’ex Luka Jovic.

LA MATRICOLA CECA. La quinta fascia riserva ai viola i cechi del Sigma Olomouc. Mai campioni in patria, i biancoblù vantano otto partecipazioni alla Coppa UEFA/Europa League. Sesti nello scorso campionato, hanno però trionfato nella coppa nazionale, guadagnandosi la qualificazione europea. Ieri è però sfumata l’Europa League, con la sconfitta nel doppio confronto con il Malmo. Si apre, dunque, per i cechi, la prima esperienza in Conference. Avversario abbordabile, ma la fascia in questione non proponeva particolari pericoli.

L’ULTIMA SQUADRA DELL’UNICO 10. L’ultima avversaria è il Lausanne-Sport. Gli svizzeri, già presenti nella rosa delle possibili sfidanti per i playoff, rappresentavano forse la squadra più ostica tra le sei inserite nella sesta e ultima fascia. A riprova, il colpo di ieri sera in casa del Besiktas. Vittoria 0-1 a Istanbul, dopo il pareggio dell’andata. Eliminata una delle maggiori accreditate alla vittoria finale. Sette titoli elvetici per i biancoblù, una partecipazione alla Coppa dei Campioni e sette alla Coppa UEFA/Europa League. L’anno scorso hanno concluso al quinto posto il campionato svizzero. Ma il nome della squadra di Losanna è soprattutto legato a un grandissimo, se non al più grande, della storia viola: fu con la sua maglia che Giancarlo Antognoni decise di chiudere la sua carriera, dopo quindici stagioni a Firenze e un posto eterno guadagnato nei cuori dei tifosi gigliati. L’Unico 10 passerà due stagioni sulle rive del Lago Lemano, dal 1987 al 1989. Per il suo esordio, accorreranno da Firenze addirittura duemila tifosi viola. La dimostrazione di un legame indistruttibile.

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