
Le parole del calciatore del Polissya Oleksiy Gutsulyak, che si sofferma sulle difficoltà dell’Ucraina e sul conflitto
Parla così Oleksiy Gutsulyak, 27 anni, centrocampista offensivo del Polissya, sulle cui dichiarazioni si sofferma il Corriere Dello Sport Stadio: “Questo mese, a causa di questi continui e lunghissimi spostamenti, è stato il più lungo della mia carriera. Ma per noi è fondamentale farci vedere in Europa e ricordare a tutti quello che succede in Ucraina”.
GUERRA. “Dopo la partita contro il Paks, i nostri avversari sono tornati a casa in 4 ore, mentre noi ne abbiamo impiegate 36 per rientrare dall’Ungheria. Siamo arrivati alla partita contro la Fiorentina già affaticati. Non è una scusa, ma dimostra quanto sia difficile per i club giocare in Europa senza la possibilità di volare dall’Ucraina. Voglio però ringraziare il nostro presidente, Hennadiy Butkevych, per l’aiuto”. Partita? “Vogliamo ricordare al mondo la tragedia che sta vivendo il nostro popolo, e allo stesso tempo mostrare la forza, la resistenza e la dignità degli ucraini. Non chiediamo compassione, ma pace e sostegno”. “Abbiamo obiettivi ambiziosi in Europa e vogliamo guadagnare punti per l’Ucraina nel ranking. Per noi è più che calcio. La nostra missione è attirare l’attenzione sulla guerra e chiedere che venga fermata, sfruttiamo ogni possibilità. Un mio caro amico, l’ex giocatore del Karpaty, Volodymyr Senytsia, è un eroe, impegnato in questa guerra. Siamo sempre in contatto. Mi preoccupo molto per lui e sono fiero della persona che è”.
SERIE A. “Ci sono due club del vostro paese interessati a me, sarebbe meraviglioso se tutto andasse bene”. Shevchenko? “Non è solo una leggenda del calcio, ma un simbolo del carattere ucraino. È stato e rimane il volto del nostro sport. La sua autorevolezza aiuta a far sentire la voce dell’Ucraina nel mondo. Per noi è un esempio”.

Di
Redazione LaViola.it