
I precedenti dell’allenatore viola nei preliminari delle coppe europee
Domani, la Fiorentina affronterà il Polissya nella gara d’andata dei playoff di Conference League. Forse l’ostacolo più grande fino alle semifinali, come insegnano le 3 precedenti partecipazioni. La squadra viola è chiamata alla quarta qualificazione consecutiva, dopo quelle ottenute contro Twente, Rapid Vienna e Akademia Puscas. Sebbene con qualche spauracchio di troppo, Italiano e Palladino hanno raggiunto l’obiettivo (minimo). Cosa non scontata, viste le insidie che riserva questa competizione. Con la Fiorentina per la prima volta candidata principale alla vittoria finale per esperienza e valore della rosa, stavolta toccherà a Stefano Pioli, che nella sua carriera si è misurato 3 volte nelle sfide da dentro o fuori agostane. E non sempre ha ottenuto risultati positivi, anzi.
Nell’estate 2011, l’allenatore parmense allenava il Palermo di Ilicic e Miccoli e aveva grandi ambizioni, ma gli svizzeri del Thun gli fecero un brutto scherzo nei preliminari di Europa League: 2-2 all’andata, 1-1 al Barbera, e Pioli venne esonerato da Zamparini. L’avventura rosanero è durata due mesi ed è finita per colpa dell’Europa. Con la Lazio, nel 2015, è finita allo stesso modo. Preliminari di Champions contro il Bayer Leverkusen dopo un terzo posto storico, Keita illude tutti all’andata siglando l’1-0, ma al ritorno i tedeschi calano il tris e avanzano ai gironi.
Nella stagione 2020/2021, Pioli ha portato il Milan ai gironi di Europa League dopo 3 turni preliminari. I rossoneri hanno superato 2-0 lo Shamrok Rovers, 3-2 il Bodo/Glimt e per ultimo i portoghesi del Rio Ave, eliminati dopo una serie infinita di rigori terminata 11-10. L’auspicio è che la Fiorentina possa archiviare la pratica ucraina già in Slovacchia, senza troppi patimenti.

Di
Andrea Tanini