
Tutte le insidie della sfida di giovedì che attende la Fiorentina contro il Polissya per i playoff di Conference League
Che ci sia un gap notevole tra la Fiorentina e il Polissya non serve neppure dirlo. Non paragonabili per risultati, storia e valori. La rosa degli ucraini vale poco più di 23 milioni di euro, quella dei viola 281 milioni, con un rapporto di 1 a 12. Questo sulla carta, poi c’è il campo. Basti pensare che, un anno fa, il Puskas Academy valeva poco più di 10 milioni e la Fiorentina passò ai rigori per il rotto della cuffia.
AVANTI. Tra le insidie c’è il livello di condizione fisica completamente differente. Basti pensare che la prima amichevole del precampionato gli ucraini l’hanno disputata il 27 giugno, mentre la Fiorentina ha iniziato il suo ritiro il 14 luglio, quando il Polissya aveva già disputato 6 amichevoli. Per quanto riguarda le gare ufficiali, quella di giovedì sarà l’ottava sfida per gli ucraini, mentre sarà la prima per i viola. Nel test con la Japan University dei giorni scorsi si è visto quanto i carichi di lavoro pesino, con tanti giocatori della Fiorentina che hanno chiuso i 90’ completamente senza energie, con più di qualcuno che le aveva esaurite con larghissimo anticipo.
DATI. In Conference il Polissya ha affrontato il Paks (valore simile a quello della Puskas Academy dello scorso anno) e l’FC Santa Coloma (valore complessivo stimato in 3 milioni, circa quello del TNS). Contro la formazione di Andorra ha perso la sfida interna 1-2 e vinto il ritorno 1-4, mentre con gli ungheresi ha vinto 3-0 la sfida d’andata ‘in casa’ e perso 2-1 quella di ritorno. Nel complesso, dunque, ha segnato 9 reti in 4 partite, subendone 5. Solo 1 volta su 4 partite ha mantenuto la propria porta inviolata. In totale ha messo a referto 64 conclusioni, di cui solamente 23 nello specchio. In media, dunque, 16 tiri totali a partita e 5,75 nello specchio. Per segnare un gol al Polissya sono serviti oltre 7 tiri di media. Col Paksi ha concesso 25 tiri totali tra andata e ritorno, solo 6 nello specchio. Col Santa Coloma ne ha concessi 20 totali in 180’, di cui 5 nello specchio. Se si guarda ai dati del campionato ucraino, il Polissya ha ottenuto sin qui 1 vittoria e 2 ko in 3 partite giocate. Solo in 1 sfida su 3 ha segnato, restando all’asciutto nelle altre 2. Ha invece subito gol in 2 gare su 3, non subendone solamente in 1. A referto ha messo solamente 23 tiri totali in 270’, di cui soltanto 8 nello specchio, segnando 2 reti. Riassumendo, nelle gare del campionato ucraino tira pochissimo e segna pochissimo. Ha invece concesso 28 tiri in 3 giornate, subendo altrettanto poco. Insomma, dati molto differenti tra loro raffrontando le gare giocate in Europa e quelle in campionato.
CAMPO. Un’altra insidia per i viola di Pioli sarà dettata dal fattore campo. Il Polissya giocherà in campo neutro, in Slovacchia, dove ci saranno pochissimi spettatori, 350 provenienti da Firenze. Per loro, ormai, è una (triste) abitudine giocare in un contesto ambientale così particolare. Aspetto che può sembrare banale, ma che a livello motivazionale ha un suo perché. La Fiorentina, invece, si ritroverà a doversi giocare l’accesso all’Europa in un contesto che sembrerà da amichevole, dove la tensione dovrà comunque restare altissima, senza rilassamenti. Inoltre, il ritorno si disputerà a Reggio Emilia, con alcuni settori che dovranno restare chiusi per le sanzioni Uefa. Non ci sarà la bolgia, insomma, né all’andata né al ritorno. Sappiamo bene quanto, per qualcuno, giocare in stadi vuoti o semivuoti in tempi di pandemia sia stato traumatico.
Detto tutto ciò, al netto di dati e valori, per una squadra che ha l’ambizione dichiarata di provare a vincere la Conference League come la Fiorentina, quella col Polissya non può che essere solamente la prima tappa (da non sottovalutare) verso la Finale di Lipsia.

Di
Gianluca Bigiotti