Poca intensità e poco ritmo, la Fiorentina perde a Leicester. Pioli gestisce i cambi e manda dentro Moise con Dzeko e Gud
Comincia con una sconfitta a Leicester il trittico delle amichevoli inglesi per la Fiorentina e tutto sommato niente di strano, né il risultato e né la prestazione: inizio agosto, i carichi negli allenamenti si sono intensificati da quando il gruppo viola ha scavalcato la Manica e le “Foxes” sono più avanti di preparazione (la Championship parte a fine settimana). Così, il 2-0 al passivo rimane figlio soprattutto di scarsa intensità nel ritmo delle azioni, che di per sé, costruite con poca geometria, nulla o quasi producono in fase offensiva, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
SPERIMENTALE. Un tiro di Beltran deviato in angolo da Okoli (all’11’ della ripresa), un tiro alto di Fazzini una manciata di secondi più tardi: il quasi è tutto qui, più un rigore (che c’era tutto) per un’iniziativa individuale di Kean (mezz’ora di buona e apprezzabile lena) sventata da un netto fallo di mano di Nelson in piena area e non visto dall’arbitro. E poi la vittoria del Leicester sarà stata perché nella gestione degli impegni (domani sera la squadra viola torna già in campo per affrontare il Nottingham Forest dell’ex Milenkovic) Pioli sceglie di iniziare con un undici per così dire sperimentale negli uomini, dispensando il minutaggio col bilancino del farmacista, e non nel sistema di gioco ancora all’insegna del 3-4-2-1, in cui spiccano Viti in difesa, Fortini da esterno destro e soprattutto Sabiri da mediano accanto a Bianco per lasciare a Richardson il compito di affiancare Fazzini alle spalle di Beltran.
SENZA OCCASIONI. Però, senza ritmo è dura creare occasioni anche nelle amichevoli estive e contro un Leicester ben organizzato ma scolastico, a cui sono bastate due accelerazioni (e altrettante incertezze di Parisi, la prima in coabitazione con Pablo Marí che ha rinviato addosso a un avversario trasformandolo in assist involontario, la seconda da dividere con Bianco) per i due gol che a cavallo della mezz’ora hanno determinato il risultato finale. La storia non è cambiata nemmeno quando Pioli ha rivoluzionato i suoi con nove cambi alla “solita” ora di gioca, schierando la squadra che, uno più uno meno, domani sera partirà davanti all’amico Nikola. Il rigore non dato è stato l’unico, vero sussulto in attacco, mentre McAteer ha avuto due occasioni per fare centro (bravo Martinelli una volta). Anzi, una cosa sì è cambiata: da 3-4-2-1 a 3-4-1-2 con Gudmundsson alle spalle di Dzeko e Kean. Prove di tridente, se solo l’islandese non va a fare il mediano…

Di
Redazione LaViola.it