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Polverosi sul Corriere dello Sport: “Non è Dzeko l’alternativa a Moise”

Dzeko Fiorentina

Polverosi analizza il ruolo di Kean e il valore di un’alternativa versatile. Dzeko non è il profilo giusto, serve un attaccante “alla Ciccio Baiano”

Alberto Polverosi, sul Corriere dello Sport-Stadio, affronta uno dei quesiti più ricorrenti della passata stagione viola: serve davvero un sostituto di Moise Kean? Una domanda che ora torna d’attualità, alla luce delle nuove ambizioni della Fiorentina guidata da Pioli.

«È stato uno dei temi più dibattuti nella scorsa stagione: serve o no un sostituto di Kean? Il campionato, la Conference League e perfino la Coppa Italia hanno dato una risposta in buona parte negativa: non serve perché Kean, giocando 44 partite ufficiali su un totale di 53, ha fatto capire che restando da solo al centro della Fiorentina può rendere tanto, ma tanto davvero, come spiegano bene i 25 gol in stagione».

Tuttavia, il contesto sta cambiando: «Questa era la Fiorentina di un anno fa, ora la prospettiva sembra migliore e le ambizioni hanno fatto un passo avanti». Se il cammino nelle coppe sarà più lungo, un’alternativa potrebbe rivelarsi cruciale. Polverosi individua il profilo ideale: «Un centravanti con caratteristiche simili all’ex juventino, come si dice ora uno che “attacchi la profondità”, può fare comodo a Pioli». Ma è netto su un punto: «Sgombriamo il campo da ogni equivoco: quel ruolo, il vice-Kean, non può coprirlo Dzeko».

L’analisi su Edin Dzeko è approfondita e affascinante: «Probabilmente ingannano i gol che il bosniaco ha segnato ovunque […], ma definirlo attaccante o prima punta o seconda punta, è troppo riduttivo, Edin è un “giocatore d’attacco”, uno di quelli che appena inizia la partita capisce cosa succede in campo». Per Pioli, «la posizione ideale per lui è al fianco o alle spalle di Kean».

Dzeko brilla per una dote rara: «Ha una capacità che si può rintracciare solo nei grandi giocatori: sa legare con qualunque tipo di attaccante». A testimoniarlo è la lista dei partner di reparto con cui ha collaborato: «Nel Manchester City c’erano Tevez, Aguero e l’ex viola Jovetic; nella Roma ci sono stati Salah, Totti, Perotti, El Shaarawy, Schick e Kalinic; nell’Inter mandava a rete Lautaro Martinez e Romelu Lukaku». La sua forza è chiara: «Adattarsi, mettersi a disposizione della squadra e spingere in alto il rendimento del suo collega di reparto».

In sintesi, «un’alternativa a Moise serve, ma ancora meglio sarebbe un attaccante capace di fare la prima e la seconda punta, un vice-Kean e al tempo stesso un vice-Dzeko». Un giocatore così completo è raro, ma un nome evocativo viene a galla: Ciccio Baiano, capace di interpretare entrambi i ruoli con classe. Come monito finale, Polverosi ricorda: «Se c’è da puntare in alto, meglio equipaggiarsi bene».

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