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Dall’hashtag ‘ambizione’ a quello ‘trofeo’. Voglia, bisogno, smania di porre fine al digiuno

La Fiorentina mette nel mirino la Conference e la Coppa Italia, oltre all’obiettivo di fare un campionato migliore di quello scorso

L’hashtag ambizione che aveva contraddistinto l’estate del 2024 resiste in casa Fiorentina. Il concetto ogni tanto ritorna ascoltando i protagonisti. A questo si è aggiunta la parola chiave trofeo. Lo hanno detto Dzeko, Pioli e Gosens, gente che nel mondo del calcio qualcosa ha vinto. La sfida sta per ripartire.

DIGIUNO. In palio non c’è ‘solamente’ alzare al cielo una coppa, ma farlo a Firenze. Qui dove c’è voglia di interrompere un digiuno che dura ormai dal 2001 (nei 100 anni di vita del club viola, mai astinenza è durata così a lungo). Quasi smania, dopo aver perso 3 finali negli ultimi 4 anni. Forse frenesia, nell’aver visto che il tuo ex allenatore “lì la finale l’ha vinta ,mentre da noi ne ha perse tre” cit. Non va dimenticato, inoltre, che negli ultimi anni tante realtà che da decenni erano stabilmente dietro nelle gerarchie del calcio italiano alla Fiorentina abbiano vinto. Dall’Atalanta alla Roma, passando per Bologna, Napoli e pure la Lazio, chi più, chi meno, chi perlomeno qualcosa. Vincere a Firenze, si sa, non è cosa banale. Diventa storia. Al netto delle mille insidie del caso, anche quest’anno la Fiorentina partirà come una delle principali favorite per vincere la Conference League. Il livello degli avversari, mai come in questa edizione, è decisamente alla portata. Lo era anche l’Olympiakos, come il West Ham, ma quello è il passato. Poi c’è la Coppa Italia che, con condizioni favorevoli, può spalancare le porte verso il Paradiso. Quelle condizioni, però, vanno sapute trasformare in occasioni. Il tutto da accompagnare ad un campionato in cui l’obiettivo è chiaro: far meglio dell’anno scorso, ovvero provare ad entrare nella lotta per la Champions League, o almeno entrare in Europa League.

ESPERIENZA E VITTORIE. Anche per questo motivo la Fiorentina ha deciso di abbandonare la via del tecnico giovane e inesperto per sposare la strada dell’allenatore navigato e vincente. Il palmares di Pioli non sarà quello di Mourinho, ma il neo allenatore gigliato è tra i pochi in Serie A ad aver vinto un campionato (gli altri sono Allegri, Conte e Sarri. Pioli ha a referto 26 panchine in Champions League (preliminari compresi) e 39 in Europa League, competizioni che la Fiorentina non gioca dall’ultimo anno di Paulo Sousa, 10 anni fa. L’acquisto di Dzeko, inoltre, porta in dote 3 campionati vinti tra Inghilterra e Germania, 5 coppe nazionali e 2 supercoppe oltre a 145 presenze tra Champions ed Europa League. De Gea di coppe nazionali ne ha vinte 6, più 2 Europa League e 1 Supercoppa Uefa, oltre ad uno Scudetto in Premier League. L’esperienza non manca di certo a Gosens, 44 presenze tra Europa e Champions League, con un palmares che dice 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa. Moise Kean ha avuto già modo di vincere 2 Scudetti, 2 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa di Francia e 1 Supercoppa di Francia tra Juventus e Psg.

QUALCOSA. Qualche soddisfazione se l’è tolta anche Pablo Marì, che ha vinto 1 Coppa d’Inghilterra con l’Arsenal, un campionato brasiliano e 1 Libertadores col Flamengo. C’è poi chi come Beltran ha vinto 1 Supercoppa d’Argentina e un campionato argentino col River, Dodo che ha messo in bacheca 1 Coppa d’Ucraina, 2 scudetti e 1 Supercoppa con lo Shakhtar. Pongracic ha vinto 2 campionati e 1 coppa d’Austria col Salisburgo, mentre altri hanno vinto qualcosa in giovane età, da comprimari, come Gudmundsson, che vinse 1 campionato in Olanda col Psv, o come Mandragora con la Juventus del 2016/17 quando vinse Scudetto e Coppa Italia. Ndour ha vinto a livello giovanile, oltre ad 1 campionato portoghese, Fagioli 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa. A caccia del primo trofeo vanno i vari Luca Ranieri, Parisi, Richardson, Viti, Fazzini e gli altri.

OCCASIONE. Per molti potrebbe essere la prima volta, per altri l’opportunità di tornare a vincere dopo anni, per qualcuno di farlo da protagonista, per altri da capitano. Al tempo stesso potrebbe essere per più di qualcuno anche l’ultima chance. Non sarà certo facile, ma aver investito su Pioli, avere a disposizione il vicecapocannoniere della scorsa Serie A come Kean, avere in porta uno tra i top3 della passata Serie A come De Gea, più Dzeko, Gudmundsson, Fagioli, Gosens, Dodo etc…potrebbe aiutare. C’è voglia, bisogno, quasi smania di vincere.

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