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CdS-Stadio – Rinnovi: ottimismo su Kean, ad ore quello di Mandragora. Stallo su Dodo

Ottimismo Fiorentina sui rinnovi di Moise Kean e Mandragora. Manca ancora l’intesa con il brasiliano Dodo

De Gea 2028, a fine maggio con una concordanza d’intenti molto significativa, Gudmundsson 2029 a fine giugno quando ormai pochi se l’aspettavano per la consistenza economica dell’affare: adesso tocca a Kean 2030 a fine luglio con quello che ne consegue, al limite inizio agosto se dovesse servire qualche giorno in più e nulla cambia, dopo aver scansato la trappola della clausola. Tre che fanno tutta la differenza di questo mondo tra averli e non averli. E aggiungiamoci per il ruolo riconosciuto anche Comuzzo 2029 (un paio di settimane prima del portiere spagnolo) e – questione di ore – Mandragora 2029: il centrocampista e il difensore centrale che per vie diverse rappresentano la continuità nel segno del rendimento e del senso di appartenenza. Adesso manca solo Dodo, scrive il Corriere Dello Sport Stadio.

SOSPESO. Discorso a sé quello che riguarda il brasiliano e difatti è sempre lì sospeso con un punto d’arrivo di conseguenza incerto. A parte perché di anni sul contratto ce ne sono ancora due per una scadenza datata 2027 e dentro la Fiorentina (e non solo) a cose normali questi non sono i tempi per discutere il rinnovo (Mandragora e l’attuale stop a giugno 2026 sono lì a confermarlo), però il contatto c’è stato e non è stato utile, anzi. Dodo ha avanzato le proprie richieste, il club viola ha replicato con una proposta di rinnovo ma con inizio solo al termine (2027) dell’accordo in atto. Risultato? Non se n’è fatto ovviamente nulla. Le posizioni si sono cristallizzate e, se possibile, allontanate: l’esterno ex Shakhtar continua ad essere seguito con attenzione da più società in Italia (la Juventus prima del cambio del management era già pronta all’affondo) e all’estero, però di fatto la Fiorentina non ha ricevuto offerte per cederlo. Per la cronaca, trenta milioni è il prezzo fissato da Commisso e chi si dovesse fare avanti sul serio sa che cosa l’aspetta.

Intanto, Dodo si è messo a disposizione con la professionalità riconosciuta e con il sorriso che si diffonde a tutto il gruppo in un contagio benefico, e per questo ha ricevuto parole di stima e d’apprezzamento da parte di Pioli: siccome la parola d’ordine non segreta e annunciata della sua Fiorentina è qualità, a uno così il tecnico parmigiano spera di non rinunciarci. Validi motivi, l’attaccamento a Firenze di Dodo e le esigenze dell’allenatore, per credere che la stagione non comincerà ufficialmente senza un altro tentativo di trovare un accordo che accontenti calciatore e società. L’ipotesi alternativa è semplice e scontata: nessun altro tentativo per scelta o perché non sono cambiate le condizioni per farlo. E allora l’unico punto d’arrivo sarebbe la scadenza naturale del contratto portandosi dietro dubbi annessi, connessi e poco graditi di qua e di là. Ma accanto a De Gea 2028, Gudmundsson 2029 e Kean 2030 (oltre a Comuzzo e Mandragora), Dodo 2029 sarebbe un altro segnale di rilievo nel progetto Fiorentina targato Pioli 2028.

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