
Ben 33 giocatori con Pioli, presto 36. Il tecnico vuole valutare chi c’è, ma intanto per Pradè e Goretti tanto lavoro per le cessioni
“Tutte le valutazioni sono rimandate. Ho detto alla società che fino al ritorno dall’Inghilterra mi prendo il tempo per fare le mie valutazioni, poi faremo gli interventi di cui abbiamo bisogno”. Stefano Pioli è stato chiaro. Squadra pronta al “65/70%”, ora è il momento di studiare i tanti calciatori in rosa. Con la necessità però di iniziare a sfoltire chi non rientra nel progetto. E valutare chi può tornare magari utile. Il mercato in entrata, a meno di accelerate improvvise o occasioni, è così rimandato al 13-14 agosto.
ESUBERI. Nel frattempo c’è tutto un altro mercato per Pradè e Goretti. Quello in uscita. Ugualmente importante. Fondamentale per il bilancio e per rientrare nei paletti del monte ingaggi. Gli esuberi di rientro dai vari prestiti pesano quasi 20 milioni di euro lordi di ingaggi. Tanta roba. Sabiri, Infantino, Ikoné e Barak in questi giorni si sono allenati a parte, fuori dalle esercitazioni tecnico-tattiche che Pioli ha fatto svolgere davanti ai tifosi. Saranno probabilmente coinvolti nei prossimi giorni, soprattutto Barak che è parso carico di dimostrare di poterci stare in questa Fiorentina. Ma per tutti ad oggi la strada è in salita. Kouame sta seguendo un percorso personalizzato per recuperare dall’operazione al ginocchio, nei prossimi giorni sono attesi anche Nzola, Brekalo e Christensen.
PRIME MOSSE. Tanti giocatori da provare a piazzare, insomma. Con ingaggi pesanti, per di più. Il lavoro in uscita è già iniziato, con Terracciano che ha già salutato e ad ore diventerà un nuovo portiere del Milan, Moreno andato in prestito (con diritto di riscatto) al Levante, Valentini vicino al Verona (sempre prestito con diritto di riscatto). E poi i giovani, con i prestiti di Vannucchi, Romani, Distefano, Rubino, Harder. Presto anche Lucchesi, Caprini e gli altri. Ma in ritiro con Pioli ci sono ancora tanti giocatori, 33 (perché nel frattempo è arrivato Kospo) e presto 36. Diversi di volta in volta fanno allenamenti differenziati. Impossibile coinvolgere in pieno tutti, e lo stesso allenatore è stato chiaro: “Ho chiesto alla società di non avere tanti giocatori. Non fa bene avere tanti giocatori, ho parlato di motivazioni, entusiasmo, e non puoi avere 30 giocatori e averne 10 che stanno fuori quando facciamo l’11 vs 11. Preferisco avere difficoltà per qualche partita, far giocare i giovani, sennò diventa difficile trasmettere entusiasmo. Pochi giocatori, doppi ruoli, possibilmente allo stesso livello. Magari con caratteristiche diverse nello stesso ruolo”.
SOTTO OSSERVAZIONE. Messaggio limpido. Chi sarà valutato nello specifico in questo periodo fino alle amichevoli inglesi? Sottil a destra, per esempio. Il classe ’99 per il momento viene alternato a Dodo nelle esercitazioni tattiche, per vedere se può adattarsi a fare l’esterno a tutta fascia. In attesa di Fortini, che sta recuperando da un problema fisico: anche il 2006 sarà valutato dal tecnico, prima di prendere un vice-Dodo a destra. Anche Beltran è tra coloro sotto osservazione. Lui vuole giocarsi le sue carte, la Fiorentina ha in mano Sebastiano Esposito dell’Inter ma prima Pioli vuole testare l’argentino e farsi un’idea definitiva. Anche Bianco (con Amatucci invece destinato ad un nuovo prestito) è tra coloro che si giocano una chance. In questi giorni al Viola Park è spesso affiancato a Mandragora come regista (atipico) nelle varie esercitazioni.
E poi Richardson e Ndour: due giovani che nei primi mesi di Fiorentina, con storie diverse, hanno alternato cose buone a passaggi a vuoto. Possono essere considerati idonei per l’idea di calcio di Pioli o c’è da cercare altro sul mercato? Il tecnico cerca risposte definitive in queste settimane. Ndour è parso decisamente carico e in palla anche fisicamente, Richardson purtroppo ha dovuto lasciare ieri il ritiro per problemi familiari, ma rientrerà nei prossimi giorni. Ma anche la difesa: numericamente c’è tanta scelta, ma con l’uscita di Valentini qualcosa potrebbe essere fatto. Con un giocatore ‘di completamento’ o con un possibile titolare? Magari con un centrale puro della difesa a tre, perché lo scorso anno ad esempio dietro a Pablo Marì si erano trovate poche soluzioni (Comuzzo e Pongracic hanno fatto fatica, forse Viti può farlo?).
SENZA BIG (AD ORA) DA VENDERE. Prendere decisioni su chi c’è già in rosa, insomma, ma sfoltire intanto anche un gruppo troppo nutrito per risparmiare e reinvestire. Un lavoro importante, difficile, perché piazzare i vari Nzola, Ikoné, Brekalo, Sabiri e compagnia non sarà semplice. Anche e soprattutto per l’ingaggio pesante che si portano dietro. L’angolano ad esempio piace a qualche club di bassa Serie A, ma lo stipendio sta frenando le operazioni. E non sta aprendo al momento alla soluzione araba. C’è poi un altro aspetto da considerare: con Kean e Dodo destinati a restare (come tutti sperano), così come Mandragora e Comuzzo, la Fiorentina ad oggi a differenza degli scorsi anni non ha giocatori in uscita con cui poter far cassa. Quindi, confidando che le cose non cambino, ancora più importante diventerebbe, oltre al risparmio degli ingaggi dei partenti, anche racimolare un ‘tesoretto’ da reinvestire. Ci sono i 17,5 milioni arrivati da Kayode, i 4,5 milioni in arrivo per Fruk e magari qualcosa potrà arrivare dalla percentuale di rivendita di Ghilardi che il Verona può cedere per una decina di milioni (circa la metà sarebbero viola). Ma sono già stati spesi 10 milioni per Fazzini, 13 per Gudmundsson, 13,5 per Fagioli e 7 per Gosens. Oltre agli ingaggi importanti dati a Pioli, Dzeko, De Gea, presto Kean. Per completare la rosa in entrata con quei 2-3-4 giocatori necessari, insomma, fondamentali saranno anche le uscite.

Di
Marco Pecorini