
Tanti i giocatori che dopo una stagione (o mezza) lontani da Firenze, torneranno alla Fiorentina. Nzola paradossale, Ikonè l’unico che potrebbe essere riscattato
Avrà il suo bel da fare il successore di Raffaele Palladino. Chiunque esso sia, intendiamoci. In attesa che parta ufficialmente il mercato, scrive La Nazione, ecco che prima di ogni altra cosa sarà compito del nuovo tecnico valutare quanti tra i prestiti che torneranno alla base saranno idonei a restare. Questione di caratteristiche, certo ma anche di rendimento offerto nel corso dell’ultimo campionato. Ecco, sotto quest’aspetto è bene dire subito che il piatto piange e nemmeno poco. Visto che tolti alcuni giovani, tra i giocatori più «maturi» che torneranno a Firenze quasi nessuno è riuscito fin qui a convincere i rispettivi club d’appartenenza a esercitare l’opzione di riscatto.
Tra le pedine più deludenti figurano senza dubbio M’Bala Nzola (che al Lens, oltre a un rendimento scadente, ha avuto pure problemi comportamentali), Riccardo Sottil (che dovrà farsi perdonare anche la frase: «Il Milan è un sogno che si avvera»), Gino Infantino (appena 3 presenze negli Emirati Arabi con l’Al-Ain) e il super carneade Abdelhamid Sabiri (di rientro dall’avventura in Arabia con l’Al-Taawoun con 0 gettoni in viola nell’arco di tre anni ma con ancora uno di contratto).
Sufficienza stiracchiata, se pur per motivi diversi, per cinque elementi che tuttavia non sembrano ugualmente destinati a restare sotto la nuova gestione: è il caso di Jonathan Ikoné (l’unico che può ancora covare speranze di riscatto da parte del Como), Christian Kouame (che dovrà prima di tutto pensare a rimettersi in sesto dopo la lesione al crociato subita a Empoli), Antonin Barak e Josip Brekalo (entrambi di rientro dal Kasimpasa) oltre a Nicolas Valentini (che nonostante sei mesi discreti a Verona ad oggi sarebbe il sesto centrale). Punto di domanda su Oliver Christensen: in caso di salvezza della Salernitana ai playout, il danese potrebbe restare in B in prestito.

Di
Redazione LaViola.it