
La contestazione di domenica non influenza la società: avanti con l’allenatore che ha rinnovato
Secondo Tuttosport, comunque vada nulla cambierà. A meno di un passo indietro frutto di una decisione personale, la Fiorentina si presenterà ai nastri di partenza della prossima stagione con gli stessi uomini al coman-ldo, quelli scelti e voluti da Rocco Commisso: il dg Alessandro Ferrari, il ds Daniele Pradè, il dt Roberto Goretti e l’allenatore Raffaele Palladino cui è stato prolungato il contratto fino al 2027 solo qualche settimana fa. Con buona pace di chi l’altra sera durante il primo tempo della sfida col Bologna ha srotolato striscioni e intonato cori nella curva viola contro Pradè e Palladino non lesinando messaggi poi alla società (pur senza mai nominare il patron) sollecitandola a «spendere per vincere», e ai giocatori invitandoli a onorare la maglia.
[…] Il popolo viola sperava in un salto di qualità tenendo conto dei propositi annunciati in estate dalla dirigenza e di un mercato che, opinione corrente, ha consegnato a Palladino la rosa più competitiva della gestione Commisso. Ma il salto non è stato compiuto al contrario di altre squadre, in primis l’Atalanta. Vedere poi l’ex Italiano, pure lui comunque criticato a Firenze, alzare col Bologna quel trofeo mai raggiunto nelle tre finali disputate alla guida della Fiorentina ha acuito il malcontento dei tifosi stufi di illusioni.
[…] Mica facile però lavorare in un clima ostile e divisivo. E poco può consolare che la stessa cosa sia accaduta a Firenze a tanti altri allenatori pure blasonati. In ogni caso Commisso non pare intenzionato a fare passi indietro, anche perché la decisione sull’attuale tecnico è stata collegiale: la Fiorentina ripartirà con Palladino. Piuttosto il patron dovrà illustrare un progetto che vada oltre il «fare meglio della passata stagione». E soprattutto tenere i migliori a iniziare da Kean, Dodo, Gosens e De Gea, che ieri su Instagram ha scritto «Manca solo un’altra gara e un ultimo sforzo» a conferma che lui e i suoi compagni ci credono ancora. Dopodiché, Europa o no, la priorità dovrà essere costruire una Fiorentina capace di compiere il salto invocato dalla piazza.

Di
Redazione LaViola.it