
Ultima a Firenze per il centrocampista classe 2002, colpito da un malore a dicembre: resterà nel calcio, tra staff tecnico o un possibile ritorno in campo
L’ultima a Firenze di Edoardo Bove è stata un addio silenzioso ma toccante, come scrive La Nazione. Nessuna lacrima come a Roma, quando la Curva Sud lo aveva omaggiato, ma al Franchi l’abbraccio dei tifosi viola è stato altrettanto sincero e commovente.
L’avventura in prestito alla Fiorentina, seppur interrotta bruscamente, resterà un capitolo speciale nella carriera del centrocampista classe 2002. In maglia viola, Bove aveva ritrovato la continuità di gioco e quella sensazione rara e preziosa di aver trovato il proprio posto, lontano da casa.
Tutto è cambiato il 1° dicembre, quando un malore improvviso ha rivoluzionato la sua quotidianità. Da allora, Bove ha dovuto mettere in pausa la carriera da calciatore, ma ha scelto di non allontanarsi dal campo. Accolto nello staff di Palladino, ha continuato a vivere il gruppo da dentro, sempre presente al Viola Park, offrendo consigli e supporto ai compagni. Una presenza costante e apprezzata, soprattutto dalla Curva Fiesole, che lo ha omaggiato nell’ultima gara casalinga con un tributo affettuoso.
Con la Fiorentina che non eserciterà il diritto di riscatto, ora per Bove si aprono due possibilità: rientrare alla Roma con un ruolo simile a quello ricoperto in viola o tentare un ritorno in campo all’estero, dove le normative consentono l’attività agonistica anche a giocatori con defibrillatore sottocutaneo, in condizioni clinicamente compatibili.
Qualunque sia la scelta, Bove ha già dimostrato forza, umiltà e voglia di restare parte del calcio. E a Firenze, nessuno dimenticherà il suo esempio.

Di
Redazione LaViola.it