
I viola battono Italiano al Franchi ma la Curva Fiesole (dalla Ferrovia) contesta società e allenatore per la stagione comunque deludente
La Fiorentina vince al Franchi contro il Bologna in un pirotecnico 3-2 agganciando proprio la squadra di Italiano a quota 62 punti ma sopravanzando i rossoblù proprio per gli scontri diretti.
Nonostante il risultato la partita non ha offerto grandi spunti né da una parte né dall’altra: superfluo quindi perdere tempo su analisi tattiche che ben poco hanno da offrire. E a prendersi la scena stavolta è stata la Curva Fiesole trasferita in Ferrovia.
Sì perché durante la partita, specie nel primo tempo, è partita una contestazione con tanto di striscioni e cori rivolti contro tutti: da Commisso fino a Palladino. Pradè e Palladino i più contestati dalla Curva Fiesole che, all’ultima casalinga della stagione, ha voluto chiarire la propria posizione in una stagione che oggettivamente è stata al di sotto delle aspettative, non solo dei tifosi ma anche della società.
Ma la Fiorentina a 90 minuti dalla fine del campionato resta in corsa, ancora, per la Conference League
Con il pareggio della Lazio strappato a Milano contro l’Inter (che rischia un’altra volta di aver “tolto” lo scudetto ai nerazzurri) la squadra di Baroni resta a +3 sulla Fiorentina.
Dunque, matematicamente, i viola sono ancora in corsa per la Conference League e all’ultima giornata di campionato ci saranno Udinese-Fiorentina e Lazio-Lecce con i salentini che si giocheranno la Serie A proprio nei 90 minuti dell’Olimpico.
A conti fatti, quindi, in caso di vittoria dei viola e di sconfitta dei biancocelesti la squadra di Palladino si qualificherebbe nuovamente alla Conference League. Dall’altra parte però la Lazio ha ancora una minima possibilità di Champions League e dunque farà di tutto per battere il Lecce.
Ma, giusto per esser chiari, l’ennesima qualificazione in Conference da parte della Fiorentina non servirebbe a salvare una stagione partita con ben altri obiettivi. Non è quello il palcoscenico a cui deve puntare una società che si professa ambiziosa anzi “molto ambiziosa”.
Il clima a Firenze non è sereno
La contestazione è partita, giustamente, per una stagione che doveva far dimenticare Italiano, le finali perse, la Conference League e che, invece, a 90 minuti dalla fine ha certamente fatto dimenticare le finali (zero quelle raggiunte in questa stagione) e ha fatto dimenticare anche il bel gioco.
Incredibile ma vero: il miglior risultato possibile per questa stagione sarebbe proprio quella qualificazione in Conference League che i viola volevano dimenticare per puntare all’Europa che conta.
Va sempre ricordato: la miglior Fiorentina dell’era Commisso (per stessa ammissione del presidente) peggiora in tutto e per tutto le passate stagioni. I tifosi hanno parlato chiaro: così è una gran delusione. Eppure Commisso ha confermato Palladino e nessuno, in quella società sembra percepire il messaggio di una piazza che va ripetendosi in maniera diversa da anni.
Se Palladino va bene, se Pradè va bene, se Commisso va bene, se la squadra è la più forte degli ultimi sei anni, allora perché ci troviamo a descrivere una stagione deludente? Qualcuno si assumerà la responsabilità di questa stagione? Chi sarà questo qualcuno?
La contestazione servirà a far prendere coscienza alla società che questo cammino non può e non deve essere chiamato ambizione? Probabilmente no visto che Commisso la sua mossa l’ha già fatta confermando Palladino sulla panchina. Chissà, solitamente la Fiesole sa farsi intendere meglio di qualsiasi altra voce della pubblica piazza viola…

Di
Francesco Zei