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Editoriali

48 ore dopo, la Fiorentina resta obbligata a vincere. Futuro Kean, Commisso fa la sua mossa

A Cagliari Palladino potrebbe aver approfittato dei due giorni in più per recuperare De Gea e Gosens. Rocco parla a Moise, ma il suo futuro resta incerto

48 ore dopo, la Fiorentina si prepara ad affrontare (stavolta per davvero) il Cagliari in una trasferta storicamente molto difficile, resa ancor più impervia dal contesto assolutamente peculiare.

La scomparsa di Papa Francesco lo scorso lunedì ha portato la Lega all’immediato rinvio delle 4 partite in programma quel giorno. Tuttavia, i vertici della Serie A non hanno avuto altrettanta prontezza nel comunicare la data del recupero, che sembrava dovesse essere individuata nel 14 maggio e che invece si è rivelato un recupero a strettissimo giro, appena due giorni più tardi. La conseguenza di questa confusione è ricaduta (anche) sulla Fiorentina, che era già in aeroporto per tornare a Firenze e che è stata costretta a rivedere i suoi piani in extremis, con grande sportività del Cagliari che ha concesso ai viola il proprio centro sportivo per allenarsi.

Adesso ci siamo davvero: alle 18.30 ci sarà il fischio d’inizio di Cagliari-Fiorentina. I fatti di lunedì, tuttavia, non hanno impedito ai viola la preparazione del match. Anzi, guardando alla singola partita, Palladino ha avuto qualche ora in più per studiare gli avversari. La società viola ne ha fatto soprattutto una questione di rispetto, piuttosto che una penalizzazione in termini sportivi. La Fiorentina ha sicuramente subito un disagio – più che per la gara col Cagliari in sé per l’ulteriore congestionamento del calendario che il rinvio comportertà –, ma potrebbe approfittare dei due giorni supplementari per recuperare un paio di titolari acciaccati.

Ci riferiamo, ovviamente, a De Gea e Gosens. Erano dati in forte dubbio quando la partita era in programma di lunedì, ora invece le quotazioni di entrambi sono in risalita. Inutile dire quanto sia importante la loro presenza dal 1′, visto che innalzano non di poco la qualità della rosa. Altra possibile conseguenza del rinvio riguarda il ballottaggio Beltran-Gudmundsson, con l’argentino che sembra in vantaggio. Per il resto, sarà la Fiorentina tipo delle ultime settimane. Quella che si è esaltata negli scontri diretti con le grandi del campionato e ha balbettato con le piccole, sia in campionato che in coppa. E le considerazioni non cambiano 48 ore dopo: i viola devono assolutamente tornare a casa dalla Sardegna con tre punti se non vogliono perdere il treno europeo.

L’augurio è che sia, come spesso accaduto, Moise Kean a trascinare i viola. Lunedì il centravanti viola ha incontrato Commisso, Pradè e Ferrari per parlare di futuro. Un incontro per ribadire la fiducia della società nei confronti del proprio numero 20, una fiducia reciproca. Un incontro positivo, fa sapere la Fiorentina, che ha ribadito al giocatore (e al popolo viola) la volontà di puntare forte su Moise Kean per il futuro. Di certo le parti sono in ottimi rapporti, tanto però dipenderà dalle offerte di mercato, visto che dal 1 al 15 luglio chiunque può pagare la clausola rescissoria di 52 milioni. Sarà decisiva anche la volontà del giocatore, che certamente sta valutando una permanenza alla Fiorentina, dove sta bene e che potrebbe garantirgli un’altra stagione da titolare inamovibile nell’anno che precede i Mondiali, ma valuterà anche l’ipotesi di cambiare aria, visto che a bussare alla porta di Moise potrebbero arrivare alcuni tra i migliori club d’Europa. Ovviamente, anche l’eventuale partecipazione o meno alle coppe europee da parte della Fiorentina (e quale coppa) avrà un peso.

Ma questo è il futuro. Ora c’è il presente. C’è un finale di stagione importantissimo, in cui Kean sarà l’arma più pericolosa a disposizione di Palladino. A cominciare da stasera, contro una ‘piccola’ come il Cagliari. Che quindi fa particolarmente paura.

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