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Decima semifinale europea della storia viola, ma il piccolo Celje mette paura alla Fiorentina

L’esultanza di Commisso, gli abbracci tra i giocatori: quanta fatica per eliminare gli sloveni. Ora incrocio intrigante con il Betis

Avanti in coppa come previsto, ma quanta fatica. La Fiorentina stacca il biglietto per la semifinale — la decima della sua storia europea, di cui una in Coppa Campioni, 3 in Coppa della Coppe, 3 nella Uefa-Europa League e altre 3 consecutive in Conference — e punta dritto verso Siviglia, dove il primo maggio ci sarà il Betis ad attenderla, in quello che (almeno sulla carta) ha tutta l’aria di essere l’incrocio più difficile e intrigante di questo triennio viola in Conference League. Così scrive il Corriere Fiorentino.

SERVE ALTRO. La gioia di Commisso in tribuna e gli abbracci dei giocatori in mezzo al campo però, raccontano bene di come eliminare il piccolo Celje sia stato tutt’altro che banale. Pur in campo con i migliori infatti, la Fiorentina ha faticato a far gioco e dar ritmo alla manovra, al punto da farsi rimontare in un secondo tempo da brividi. C’è voluto il gol del solito Kean insomma (siamo a 5 gol in Conference e a 26 in stagione, compresi quelli in Nazionale) per togliere le castagne dal fuoco e cancellare lo spettro dei supplementari contro una squadra di cui, almeno stando ai valori in campo, i viola avrebbero dovuto fare un sol boccone. La Fiorentina passa il turno e può continuare a sognare la coppa. Per vincerla però, contro Betis e probabilmente Chelsea, servirà ben altro rispetto a quanto visto ieri sera al Franchi.

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