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Cecchi su La Nazione: “Un po’ di Toni, Bati e Gila. Moise fra i grandi bomber”

Kean e Kolasinac - Fiorentina e Atalanta

Gol alla Batistuta, forza alla Toni e lampi alla Gilardino: Kean trascina una squadra che col 3-5-2 e Gudmundsson libero di creare può davvero sognare in grande

Stefano Cecchi, su La Nazione, rende omaggio a Moise Kean e al momento brillante vissuto dalla Fiorentina, tratteggiando un paragone suggestivo tra l’attaccante viola e i grandi bomber del passato, ma anche sottolineando la nuova identità tattica della squadra: “I paragoni col passato potrebbero sprecarsi: di nuovo toni e fulmini, il Re Pantera, che la fantasia è sempre un accessorio meraviglioso del calcio. Ma anche senza fughe nell’immaginifico, di certo oggi Moise Kean sembra essere un centravanti che si iscrive di diritto alla scuola dei grandi bomber viola”.

Cecchi individua nella gara contro l’Atalanta un vero compendio del talento di Kean: “un gol prepotente alla Batistuta, certe difese della palla che rimandano a Toni inframezzate da giocate di genio alla Gilardino“. E ammette senza riserve: “di fronte alla prepotenza fisica e tecnica di Moise, oggi ci si può solo togliere il cappello e applaudire“.

Il giornalista estende poi lo sguardo all’assetto complessivo della squadra: “la Fiorentina finalmente, con l’abito tattico del 3-5-2 e Gudmundsson lasciato libero di dispiegare dove vuole il proprio talento, ha trovato una sua identità definita“. “Si può davvero pensare che ogni obiettivo stagionale ancora possibile è lecito. Anche perché sognare nel calcio non è mai stato un difetto, anzi“.

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