
Il tecnico spazza via ogni minimo dubbio sulla poca profondità della rosa in attacco. Stasera con l’Inter Fiorentina ridotta ai minimi termini
Finalmente a mercato chiuso, la Fiorentina si appresta a tornare in campo. Un mercato vissuto da protagonista, che ha visto i viola impegnati in ben 13 operazioni (5 in entrata e 8 in uscita).
Complessivamente, la Fiorentina ne esce rinforzata (di molto) a centrocampo, settore che maggiormente necessitava di essere irrobustito e che fa un netto salto di qualità. Upgrade che coinvolge anche la trequarti, perché la duttilità di alcuni interpreti (Folorunsho, Ndour) può fare molto comodo anche in quelle zone di campo.
Le uniche perplessità riguardavano l’assenza di un vice Dodo e la poca profondità in attacco. Ma le parole di Palladino sembrano spazzare via ogni dubbio. “Io sono molto soddisfatto. Ho ringraziato Pradè, Goretti e Ferrari perché ho visto che ci hanno messo cuore e anima per rinforzare la Fiorentina – ha detto il tecnico martedì in conferenza stampa –. Ho ringraziato il presidente perché ha fatto tutto quello che c’era da fare e anche di più per creare una Fiorentina più forte“. Insomma, l’allenatore della Fiorentina si è mostrato talmente entusiasta del mercato invernale condotto dalla propria società, condividendone – lo ha ribadito più volte – al 100% le scelte sia in entrata che in uscita, da tranquillizzare gli scettici. Ora, come peraltro ha ammesso, sta a lui tramutare in risultati le soddisfazioni arrivate dal mercato.
Visto che sono praticamente spariti gli esterni, si può azzardare un cambio di sistema di gioco. Che sia il 4-3-2-1 oppure il 3-4-2-1, i moduli contano fino a un certo punto perché tanto dipende dagli interpreti. La Fiorentina delle ultime due partite in fase di non possesso si schierava con un 4-4-2, ma quando entrava in possesso di palla Beltran tendendeva ad accentrarsi, trasformando la squadra in una sorta di 4-3-2-1. Probabile che queste variazioni di modulo tra fase di non possesso e fase di possesso le rivedremo ancora di più con i nuovi arrivi, vista la loro duttilità – anch’essa evidenziata in più di un passaggio da Palladino -.
Peccato che i nuovi arrivi non potremo vederli stasera. È ormai arcinoto che non potranno essere schierati nel recupero della partita con l’Inter, in programma alle 20.45 al Franchi. La Fiorentina stasera sarà in emergenza piena, con appena 14 giocatori certamente arruolabili e la speranza di recuperare Colpani e Cataldi, sempre in dubbio. Ben diversa la situazione dei nerazzurri, che a gennaio hanno fatto poco e dunque avranno tutti i migliori a disposizione. Il che rende la montagna ancor più ripida da scalare di quanto già non lo fosse in condizioni normali, visto che l’Inter è sulla carta la squadra più forte della Serie A. Sono rimandati, dunque, i discorsi tattici e l’inserimento dei nuovi. Oggi Palladino deve fare il massimo con il poco che ha a disposizione, per fortuna si giocherà solo per poco più di 70′.
Si riprenderà infatti da quel maledetto 17’, quello del malore di Bove. Quello degli attimi di terrore. Del silenzio ansiogeno di uno stadio intero. Un momento che ha segnato la stagione della Fiorentina. Nulla in confronto a quanto ha dovuto patire il ragazzo, che oggi fortunatamente sta bene ma che non sa se potrà tornare a giocare a calcio. La Fiorentina proverà a fare l’impresa per Edo. Frase retorica, ma certamente vera. Questo perché pochi giocatori a disposizione stasera c’erano tutti quel 1 dicembre, hanno tutti vissuto quella serata terribile.

Di
Marco Zanini