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Zaniolo e Kean da una gioventù “ribelle” a una nuova chance: Palladino prova il bis a Firenze

Dopo il successo con l’attaccante viola, rinato a suon di gol, il tecnico della Fiorentina ha ora il compito di rilanciare il nuovo innesto viola 

Il gong è suonato alla mezzanotte di lunedì 3 febbraio: il mercato di riparazione invernale è ufficialmente terminato. La Fiorentina ha eseguito operazioni in entrata e in uscita, salutando giocatori che hanno segnato la storia recente del club e accogliendone altri che portano qualità alla rosa di Raffaele Palladino. Tra i nuovi innesti c’è il nome di Nicolò Zaniolo, che arriva sulle rive dell’Arno dopo un periodo non particolarmente brillante all’Atalanta (ma di proprietà del Galatasaray).

SOPRA LE RIGHE. Un trasferimento che riunisce il centrocampista italiano con Moise Kean, suo compagno nelle giovanili azzurre. Tra atteggiamenti sopra le righe e comportamenti discutibili fuori dal campo, Zaniolo e Kean si sono fatti spesso riconoscere per alcuni errori di gioventù. Basta tornare indietro di qualche anno, al ritiro della Nazionale Under-21. Un episodio emblematico raccontato dallo stesso Kean in un’intervista: Ero con Zaniolo, lui metteva musica ad alto volume, giocavamo alla play e alle 11 c’era riunione. Alle 10:58 eravamo ancora lì, abbiamo aspettato un sacco di tempo l’ascensore e siamo arrivati alle 11:05. Il mister Di Biagio ci fa: ‘Allora? Non va bene’. E io: ‘Mi scusi mister, siamo arrivati in ritardo’. Mi sono scusato con la squadra mentre a Nicolò faceva ridere la cosa, io lo guardavo e gli dicevo ‘Ma che c… ridi?’. Da ragazzo mi mettevano fuori perché non sapevo ancora come stare in mezzo agli altri. Mi mettevano ad aiutare i magazzinieri, a pulire gli spogliatoi per farmi capire.”

KEAN RINATO CON PALLADINO, TOCCA A ZANIOLO? Moise ha trovato a Firenze un ambiente ideale per esprimersi e, sotto la guida di Palladino, sta vivendo una delle migliori della sua carriera, con ben 13 gol all’attivo (secondo marcatore in Serie A) dall’inizio del campionato. Il tecnico è riuscito a lavorare sul suo carattere e a dargli quella fiducia che sembrava smarrita. Ora la sfida è ripetere lo stesso lavoro con Zaniolo, talento spesso frenato da problemi fisici e scelte discutibili. Firenze può essere la città giusta per la sua rinascita? Palladino ha già dimostrato di saper gestire personalità forti e di saper valorizzare giovani in cerca di riscatto. La palla passa a Zaniolo, chiamato a dimostrare che il tempo dei “ribelli” è finito e che è arrivato il momento di diventare protagonisti sul campo. I tifosi viola attendono con impazienza di vedere se questa scommessa darà i frutti sperati, confidando nella capacità di Palladino di valorizzare al meglio il talento di Zaniolo, così come fatto con Kean. Firenze darà nuova linfa anche al numero 17 viola? 

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