
Tre anni a Firenze, un divorzio voluto dal tecnico e la grande voglia di rivalsa in settimana. Poi quell’esultanza che non è andata giù
Una corsa liberatoria, pazzo di felicità. Un abbraccio con l’addetto stampa e il lancio del cappellino che non arriva a destinazione, i tifosi. Poi dritto negli spogliatoi. Sarebbe assurdo negare che a battere la Fiorentina Vincenzo Italiano, oggi sulla panchina del Bologna, dopo tre stagioni a Firenze, ci tenesse tantissimo. Lo si è percepito dai rumors in settimana, dai calciatori risparmiati a Lisbona in Champions, da quelle «farfalle sentite nello stomaco», una delle poche frasi che in confidenza si è lasciato scappare alla vigilia. Ma che finisse con un botta e risposta piccato e piccante con l’ex ds Daniele Pradè non si poteva davvero immaginare, scrive La Gazzetta dello Sport.
FRECCIATE. È stato proprio il dirigente viola ad accendere il fuoco a fine partita: «Visto quel che è accaduto a Palladino, l’esultanza di Italiano non mi è piaciuta, l’ho trovata una grande mancanza di rispetto. Ho capito tante cose dell’uomo in questo pomeriggio. Non ho avuto modo di incontrarlo e nemmeno voglio incontrarlo». La replica del tecnico è arrivata subito, in sala stampa: «Il direttore ha esagerato. Nelle ultime partite sono sempre corso dentro gli spogliatoi. E ho fatto così anche stavolta. Nessuna mancanza di rispetto. Ci mancherebbe. Ha capito qualcosa di sbagliato e mi dispiace. Quando vorrà il direttore mi chiamerà e chiariremo. Ha il mio numero».
DA CAPITANO. Anche l’ex difensore di Italiano a Firenze Luca Ranieri non ha gradito il comportamento dell’allenatore: «L’esultanza l’ho vista. Ma non sono nessuno per giudicare. Italiano non l’ho visto, non è venuto a salutarci. Avrà avuto le sue ragioni. Non aggiungo altro».

Di
Redazione LaViola.it