Nove gol in campionato, solo con il PSG andò in doppia cifra. Torna dopo il riposo in Conference: ora sfida all’Inter
Si fa sul serio, torna Moise Kean. Realtà magari esagerata, sicuramente aumentata si direbbe se fosse una percezione ma non lo è: è invece la sostanza delle cose e il merito è tutto del centravanti viola che è il protagonista assoluto della squadra di Palladino e uno dei protagonisti di spicco del campionato, con i suoi 9 gol segnati come Thuram e secondo solo a Retegui, con i punti portati alla causa decidendo le partite “da solo”, con un ruolo ritrovato dopo anni più in scuro che in chiaroscuro e con esso la Nazionale azzurra, scrive il Corriere dello Sport – Stadio.
IL VERO KEAN. Ma domani il palcoscenico se lo riprende l’interprete e destinatario insieme dei sogni, il simbolo (uno dei) della Fiorentina che sta entusiasmando i propri tifosi e che se dovesse battere i nerazzurri di Simone Inzaghi conquisterebbe l’ottava vittoria di fila, si manterrebbe come minimo seconda in classifica e allora altro che sogni a Firenze e dintorni. Per riuscirci, oltre all’impianto di gioco collaudato e ben identificabile in un’identità ormai definita, la formazione viola ha soprattutto bisogno dell’attaccante vercellese, dell’idea che pallone a lui e tutto può succedere (in bene). Perché questo è stato da agosto a oggi, e diciamocelo: chi se l’aspettava Moise Kean a livelli verticistici? Forse nemmeno lui.
DOPPIA CIFRA. Nove gol attuali in campionato in dodici presenze e con 1.004 minuti: in pratica di uno ogni 111 minuti. Tutti in area, tutti facendo valere strapotere fisico e anticipo sul marcatore diretto, a cui vanno aggiunti i tre in tre partite di Conference League. Il prossimo centro sarebbe utile per arrivare per la seconda volta in doppia cifra nei cinque tornei più importanti dopo i 13 realizzati nel 2020-21 con il Paris Saint Germain in Ligue 1, poi 17 in totale comprendendo anche Champions League e Coppa nazionale nella prima e unica stagione francese, la migliore senza dubbio in carriera: finora. E quei 13 gol rappresentano il record personale, ovviamente già nel mirino del numero 20 viola, ricordando che a quei giorni gli ci sono volute 26 gare.
Di
Redazione LaViola.it