Le dichiarazioni del Ministro per lo Sport e I Giovani
Il Ministro per lo Sport e I Giovani, Andrea Abodi ha parlato a Il Secolo XIX: “Italia-Svizzera? Ero lì e quello che ho visto lo hanno visto tutti gli italiani: nello sport si può perdere, ma non ci si può consegnare all’avversario. La sensazione, forte, è stata di una sconfitta dove è mancata la voglia di misurarsi e, questo, deve far riflettere”.
VERTICI. “Mi sembra che la prima mossa sia stata indire le elezioni per il 4 novembre: per riflessione intendevo ben altro”.
MULÈ. “L’emendamento in questione è stato approvato dopo una sua rivisitazione: stabilire, nell’autonomia della Figc, che la Lega di Serie A debba avere un peso superiore all’attuale 12% all’interno degli organi direttivi è come affermare un criterio di equità e giustizia. Se ne parla da quindici anni, si parla di un riconoscimento a chi contribuisce con una cifra di 130 milioni di euro all’anno alla Figcoltre a versare 1 miliardo e 200 milioni di euro di tasse allo Stato. Il presidente della Federcalccio Gravina ha detto che c’è tempo fino a 60 giorni prima per tirare le somme, ma, come dicevo, al primo Consiglio federale dopo l’eliminazione da Euro 2024 mi sarei aspettato al centro del campo altre questioni. Se la ripartenza del calcio è questa, non ci siamo…”.
LETTERA DI FIFA E UEFA. “È una lettera superata dagli eventi: l’emendamento non è più lo stesso. A Berlino ho avuto un confronto costruttivo con il presidente Uefa Ceferin: mi ha espresso le sue criticità, gli ho detto dove vogliamo andare”.
MANI SUL CALCIO. “Non scherziamo, vogliamo solo dare una risposta di siste-ma. Ho ripreso in mano i lavori fatti dai governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni: colori politici diversi, indagini approfondite e sempre volte a dare un indirizzo di insieme all’intero movimento. Noi ci inseriamo in questo contesto, ma vogliamo produrre effetti positivi e in tempi brevi. Non c’è più tempo per il “Gattopardo””.
STADI. “Organizzare gli Europei in agenda tra otto anni, seppur a metà con la Turchia, cambierà il nostro modo di vivere lo stadio. Roma, Torino e Milano saranno sede di gare, le altre due usciranno da una profonda analisi: quasi ogni giorno ricevo delegati di città e club con i loro progetti in mano. Ultimi colloqui con Napoli e il Napoli senza dimenticare la mia visita di lunedì ad Empoli: la lista è lunga, lunghissima da Cagliari a Palermo, da Verona a Bologna e Firenze”.

Di
Redazione LaViola.it