
Il recupero della partita di Bergamo non ha valore per la classifica della Fiorentina. Può rappresentare però un banco di prova per qualche meteora della rosa. E un sogno per qualche giovane
Trovargli un senso sarà la missione di questi giorni. Il riferimento è alla partita contro l’Atalanta di domenica pomeriggio (ore 18). Il recupero tanto chiacchierato che alla fine non cambierà le sorti di nessuna squadra italiana. In chiave classifica a beneficiarne può essere solo l’Atalanta, che con i tre punti scavalcherebbe la Juventus e chiuderebbe al terzo posto in classifica.
La Fiorentina no, non può più agganciare la Lazio, ormai a 61 punti. I 57 dei viola bastano per l’ottavo posto, utile per disputare per il terzo anno consecutivo la Conference League e per accedere al tabellone della prossima Coppa Italia dalla porta degli ottavi.
Eppure scendere in campo si dovrà. Con quali calciatori? Italiano farà la sua formazione (probabilmente l’ultima in viola) mandando in campo tanti comprimari. E la speranza, almeno quella, è che si riesca a vedere in campo qualche giovane.
Gino Infantino, ad esempio, è sparito completamente dai radar. Nonostante le ampie rotazioni, l’ex Rosario Central non ha mai trovato spazio. 195 minuti in stagione, più 68 con la Primavera. In prima squadra non vede il campo dallo scorso 26 ottobre: 23 minuti e un assist contro il Cukaricki in Conference. Anche Pietro Comuzzo spera in un’occasione. Promosso a quarto centrale dopo l’addio a gennaio di Mina, non ha trovato mai spazio. Ultimo scampolo di partita il 28 aprile contro il Sassuolo. Venti minuti a partita ampiamente finita.
Giocheranno sicuramente Kayode e Parisi sugli esterni, Maxime Lopez e Castrovilli a centrocampo. E chissà che Italiano non voglia premiare anche qualche giovane della Primavera, la cui stagione è finita da un paio di settimane, ma i baby viola hanno continuato ad allenarsi. In questo senso sperano quelli che sono stati nel giro della prima squadra, anche già convocati da Italiano: Biagetti, Fortini, Caprini e Sene. Magari chissà, qualcuno di loro può vivere un sogno in una partita che per la Fiorentina ha poco da dire.
E Martinelli? Potrebbe toccare anche a lui. Magari una porzione di partita al posto di Christensen. Su di lui la Fiorentina punta forte per il futuro, ma è stata strana la scelta di farlo stare un anno completamente fermo da terzo portiere. Per un 2006 in rampa di lancio forse era meglio giocare un campionato intero.

Di
Alessandro Latini