
Il Franchi sarà pieno per la finale di Conference League. Il luogo di raccolta dei tifosi viola che non sono potuti andare ad Atene
Per Firenze è una di quelle giornate che non passa mai. Quelle in cui le lancette sembrano ferme, la città in modalità silenziosa e le persone meno propense a perdersi in chiacchiere da bar. Che poi il discorso finisce sempre lì: «Dove la guardi te?». Non c’è bisogno del soggetto, perché è già da diverse settimane che i fiorentini pensano a dove saranno la sera del 29 maggio: è il giorno di Olympiacos-Fiorentina, un giorno storico per la Viola ma anche per la città di Firenze. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Questa mattina i tifosi si sono svegliati con sensazioni diverse rispetto a quelle vissute un anno fa: è vero, i maxischermi che stanno spuntando in queste ore (saranno più di 15 distribuiti in tutta la città) rievocano sinistramente i ricordi delle finali perse con Inter e West Ham, ma stavolta il popolo viola respira sensazioni positive. C’è la convinzione che questo sia l’anno buono per tornare a vincere un trofeo a ventitré anni di distanza dall’ultima volta.
Per questo, nessuna scaramanzia e avanti col piano attuato anche a giugno scorso: al di là dei 9mila cuori che batteranno a fianco alla squadra all’Opap Arena, in 30mila riempiranno un altro stadio, a 1230 chilometri di distanza da Atene. Il Franchi aprirà le porte dalle 19 e si riempirà fino all’orlo. Oltre al filo viola che collegherà Campo di Marte e Nea Filadelfia, l’altro epicentro emotivo della serata sarà al nuovo quartier generale del club: il Viola Park apre i battenti a 2mila tifosi che assisteranno da lì alla finale.
E poi i maxischermi: sparsi ovunque, dai Lungarni alle Cascine per un evento che coinvolgerà tutta la città, dai più anziani a chi non è ancora riuscito a festeggiare un trofeo. L’anno scorso, alla fine, c’erano altri diecimila fiorentini col naso rivolto all’insù. Potrebbero essercene altrettanti, se non di più, stanotte. Ci si riunisce per esorcizzare la paura, per ingannare l’attesa e gettare sotto il tappeto l’ansia, almeno fino alle 21 (22 in Grecia).
Poi il fischio d’inizio e Firenze si metterà in pausa per almeno due ore, col pensiero rivolto alla Grecia. E poi? Fiorentini popolo non scaramantico ma fino a un certo punto: della festa non si parla, anche se è stata già organizzata in gran segreto. In caso buono, occhi puntati sul Piazzale Michelangelo e sull’aeroporto, quando domani in tarda mattinata torneranno Biraghi e compagni. La speranza è che con loro ci sia anche un bagaglio extra.

Di
Redazione LaViola.it