La storia del dirigente ex Tottenham, Watford e Udinese contattato dal club viola
Non solo Roberto Goretti. Nelle ultime ore si è registrato un contatto tra la Fiorentina e Leonardo Gabbanini, un profilo più internazionale, per quello che sarebbe a tutti gli effetti un ritorno a distanza di 8 anni, dalla panchina alla scrivania. Infatti, il 43enne fiorentino ha un passato da allenatore nelle giovanili viola, in due esperienze: la prima dal 2008 al 2011 quando ha allenato i vari Bernardeschi, Venuti, Lezzerini e Gollini, per poi tornarci nel 2016 per allenare i 2001. Quella è stata la sua ultima stagione da allenatore, nel mezzo le panchine di Pistoiese, Civitanovese, Sampdoria (settore giovanile) e Oradea.
DA ALLENATORE A CAPO SCOUT. Nel 2016, Gabbanini ha lasciato la Fiorentina e l’Italia, ed è diventato Chief Scout del Watford della famiglia Pozzo, che poi lo ha nominato anche responsabile dell’area scouting dell’Udinese. Nel 2022, il 44enne toscano si è trasferito al Tottenham per lavorare sempre come Chief Scout, un ruolo che in Inghilterra gode di maggior operatività e responsabilità, visto che non esiste la figura del ds come in Italia. E con la squalifica dell’ad Paratici, la scorsa estate Gabbanini ha assunto un ruolo ancora più centrale nel mercato degli Spurs contribuendo alla scelta dell’allenatore Postecoglu e agli arrivi di giocatori come James Maddison, Micky van de Ven, Guglielmo Vicario, Destiny Udogie e soprattutto Luka Vuskovic, 17enbe difensore croato soffiato alla concorrenza di Real Madrid e PSG. Ad ottobre 2023 Gabbanini ha lasciato gli Spurs ed è tornato a Firenze dove ha conseguito il patentino da direttore sportivo a Coverciano, chiaro segale che dopo tanti anni di Premier League la voglia di lavorare in itala ha preso il sopravvento.
METODO GABBANINI. Il suo buon operato tra Italia e Inghilterra ha fatto sì che si iniziasse a parlare di ‘metodo Gabbanini’. Gli anni da scout trascorsi in prima persona in giro per il mondo a guardare il calcio giovanile e professionistico si fondono con l’utilizzo del lavoro di un’intera squadra di specialisti nell’analisi dei dati raccolti giocatore per giocatore. L’approccio e la filosofia sono ispirati a un’ottica situazionale di campo in cui l’occhio di chi osserva le dinamiche sul campo viene sostenuto dalla profilazione dei dati di chi imbastisce il database.
Di
Mattia Zupo