
Possesso palla e nient’altro. I viola non creano nulla e il fortino della formazione di casa regge fino alla fine
Il problema della Fiorentina per tutta la partita è come superare il muraglione issato da Koubek, un impasto a 5-3-2 di vigore fisico, posizioni strette e qualche fallo. I viola mettono spesso la palla dove gli avversari la aspettano. Scrive La Gazzetta dello Sport.
A un certo punto si sente anche gridare dal campo “vai dentro”, da un difensore a un esterno. Ma non si entra senza velocità e mancanza di estro. La gestione della palla è sempre dei viola (in bianco) e arriva fino al 73%, ma rallentata e scontata come le intenzioni di sfondamento.
Con Cadu già ammonito dopo un quarto d’ora il fronte d’attacco destro dovrebbe essere più sfruttato invece i cechi riescono a coprire bene il campo, anche con i raddoppi dei centrocampisti. Quando invece la banda di Italiano riesce ad arrivare al cross, è facile per i granatieri di casa respingere.
Una sola volta nella prima parte Belotti riesce a sgusciar davanti a Jemelka, per la conclusione in tuto non mette in ansia il portiere Jedlicka. Se si misura la prima parte con metodi contemporanei, i gol attesi sono 0,08 e 0.09, vale a dire il nulla in fase conclusiva. E in totale si arriva a 0,12 e 0,40, idem sopra.
Il Viktoria bussa in un’unica scena dalle parti di Terracciano, ma Vydra manca la porta. Senza Bonaventura, nemmeno in panchina per una contusione, Arthur, specialista nel passaggio troppo comodo, affianca Mandragora e Beltran oscilla da trequartista senza ingannare i cechi. Si toglie dalla sistemazione dietro a Belotti, scende a centrocampo, tocchetta ma non sconvolge la linea di protezione.

Di
Redazione LaViola.it