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Fiorentina al bivio: esame Roma, ultimo treno per la Champions. Ma serve l’abito migliore

Sarà una gara completamente diversa dall’andata: la Roma con De Rossi viaggia a mille e ha cambiato pelle

Bella, intensa nei novanta minuti e piacevole nel gioco con la Lazio, soporifera, piatta e incapace di sfruttare la superiorità numerica con il Torino, caparbia nel ribaltare il risultato, vincere la partita e andare oltre i limiti difensivi contro il Maccabi. La Fiorentina in dieci giorni ha offerto tre versioni diverse, una schizofrenia di prestazioni che rendono la squadra di Italiano discontinua, a tratti illeggibile, brava a sorprendere laddove tutti si aspettano una caduta e di inabissarsi quando invece è necessario uno squillo. E per capire quale faccia sia la migliore e quali prospettive per il futuro attendersi non c’è occasione migliore della partita di stasera con la Roma, scrive La Repubblica.

L’ULTIMO TRENO. Una vera e propria tesi di laurea contro la squadra più in forma del momento, rinata con De Rossi. Alla Fiorentina servirà  l’abito migliore, quello delle occasioni di gala con le grandi già indossato in passato: con Italiano infatti in due anni e mezzo i viola hanno sì buttato via punti con le piccole ma con le big, specialmente in casa, hanno spesso e volentieri fatto centro. Stasera servirà tutto questo anche per inseguire, forse, l’ultimo treno per l’Europa che conta e chissà per la Champions. Il ranking Uefa continua, anche grazie alle vittorie di giovedì proprio di Fiorentina e Roma, a mantenere l’Italia nei primi due posti utili per ottenere la quinta squadra nella prossima edizione della coppa più bella, affascinante e ricca di soldi. Battere la Roma significherebbe quindi accorciare a due punti dal quinto posto, Atalanta permettendo, registrare gli scontri diretti — all’andata finì in parità con i viola incapace di segnare in undici contro nove — e generare quell’elettroshock di motivazioni e adrenalina decisivo per il finale di stagione.

PIANO GARA. Il piano partita è chiaro: controllo, voglia di vincere ma nessun assalto. La partita con il Brighton insegna che la Roma in verticale è pericolosissima, che lasciare l’uno contro uno in campo aperto a Dybala e Lukaku può essere un boomerang clamoroso. Meglio quindi controllare, gestire ma capire bene il momento in cui affondare il colpo, sapendo di battersi contro una squadra che ora non difende più a oltranza come con Mourinho ma che accetta di giocarsi la partita anche sul piano del possesso.

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