Il Bologna ha allungato, l’Atalanta ha l’attacco più forte, Roma e Lazio provano a riprendersi. Ma anche la Fiorentina in corsa per la nuova Champions secondo il Corriere dello Sport
Cinque squadre invece di quattro. La possibilità di una Champions taglia XL per le italiane è sempre più concreta e oggi, se togliamo dalla scena l’Inter che sta facendo un campionato a parte, contiamo otto squadre in corsa per i probabili quattro posti della nuova Champions. Juventus, Milan, Bologna, Atalanta, Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli, dai 54 punti dei bianconeri ai 36 del Napoli che deve recuperare una partita col Sassuolo a Reggio Emilia, così come l’Atalanta a San Siro con l’Inter, scrive Il Corriere dello Sport.
IN CORSA. Difficile immaginare che la Juve rischi davvero di uscire dalla zona-Champions, anche se non vince da quattro partite (due pareggi e due sconfitte), difficile pure che salti il Milan, anche se proprio domani è atteso dallo scontro diretto con l’Atalanta, che in questo momento (peraltro non breve) sta volando. Una sconfitta avvicinerebbe i rossoneri al resto del gruppo. Oggi si può più realisticamente pensare che per uno/due posti restino in corsa Bologna, Atalanta, Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli. Il Bologna, come la Fiorentina, non è stato costruito per la Champions, ma ora si trova in piena corsa. Tutti vogliono Thiago Motta e Zirkzee, i protagonisti della stagione rossoblù, ora attesi da Atalanta e Inter. Due partite per sapere la verità sulla squadra più sorprendente di questo campionato. Ha un grande vantaggio rispetto a tutte le altre (Juve esclusa) in lotta: non ha le coppe.
L’ATTACCO DI GASP. Fra tutte le concorrenti, nessuna ha l’attacco dell’Atalanta. Merito di Gasperini che ha saputo rigenerare due giocatori di alto livello tecnico come De Ketelaere e Miranchuk. È una squadra che può permettersi di lasciare in panchina Scamacca e che durante la Coppa d’Africa ha fatto a meno del suo capocannoniere Lookman. A questo va aggiunto che, per il lungo infortunio, il suo grande acquisto estivo, El Bilal Touré, pagato 30 milioni di euro, è rientrato solo da poco, è stato in campo appena 41′ (e ha segnato un gol…). Nelle prossime sei partite si giocherà tutte le possibilità di centrare la zona-Champions: Milan, Inter (nel recupero), Bologna, Juventus, Fiorentina, Napoli.
IL CUORE DELLA ROMA. È cambiata rispetto alla gestione di Mourinho. È più spregiudicata e meno arcigna, per ora i risultati la stanno aiutando. Quattro vittorie e in mezzo una sconfitta che ci sta, contro l’Inter. In più la sofferta qualificazione agli ottavi di Europa League contro il Feyenoord, dentro uno stadio ancora pieno col suo contagioso entusiasmo. Sotto questo aspetto, la Roma di Mourinho e la Roma di De Rossi sono uguali: la gente crede anche nel nuovo giovane condottiero. Ed è questo il vero vantaggio.
IL RILANCIO DI LUIS ALBERTO. A Torino, dove poteva esaurirsi la corsa della Lazio in campionato, è arrivata forse la svolta. Due assist di Luis Alberto e Toro battuto. Così la squadra di Sarri, forse la più difficile da decifrare della stagione italiana, è ancora in piena corsa in tre competizioni, la Champions, la Coppa Italia e il 4° o 5° posto in campionato. Se anche Immobile torna al suo standard, la Lazio può risalire ancora.
VIOLA IN AFFANNO. La Fiorentina non è nata pensando alla Champions, non è stata strutturata per un obiettivo così prestigioso ma anche se sta vivendo il suo periodo più difficile una lontana possibilità ce l’ha. L’anno scorso, a questo punto del campionato, aveva 7 punti in meno, se riuscirà a ripetere il cammino di quella parte di girone di ritorno (ovvero 25 punti in 13 partite) arriverebbe a quota 63 e un anno fa a 64 punti arrivò al quinto posto l’Atalanta, stessi punti della Lazio (quinta) nel campionato 2021-22. In quattro giornate, dalla 28ª alla 31ª, è racchiuso il suo destino europeo: Roma, Atalanta, Milan e Juventus tutte di fila.
RIBALTONE NAPOLI. Non c’è un’altra possibilità, per entrare in Champions il Napoli deve ribaltare la stagione dopo aver ribaltato per due volte la panchina. A Calzona il compito più ingrato e affascinante, restituire a una squadra depressa la brillantezza dell’anno precedente. Ma più che dall’allenatore, dipende da Osimhen.

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Redazione LaViola.it