Giocatori sotto il settore ospiti ad Empoli: stavolta però la pazienza è finita. Fischi e cori, c’è da dare di più
Di nuovo tutti sotto la curva, Milenkovic, Terracciano, Bonaventura, quelli della panchina. Tutti sotto la curva ma in silenzio, ad ascoltare la voce di chi aveva provato a credere che a Empoli la Fiorentina avrebbe invertito la rotta di una stagione che si sta facendo (troppo) in salita. C’erano tutti i giocatori viola, subito dopo il 90’, ad ascoltare il grido dei quattromila che si erano mossi da Firenze e gli slogan della curva viola hanno parlato chiaro: «Fuori le…», «Meritiamo di più», «Vogliamo undici leoni». Come dire che la pazienza è finita e che Firenze si aspetta un cambio di passo. Un’inversione di tendenza che possa ridare ossigeno e speranza a una stagione che appena un mezzo fa era un sogno e adesso sta scivolando nell’anonimato. Così scrive La Nazione.
SPARTIACQUE. I fischi di Empoli rappresentano così un campanello d’allarme che tutti, giocatori, allenatore e società devono saper raccogliere e interpretare in vista della prossima parte della stagione. Quella che dovrà coincidere con la ripartenza con il piede giusto in campionato e con il valore e l’impegno che la Fiorentina dovrà dare a Conference e Coppa Italia per tenere viva l’annata e riconsegnare ai tifosi un qualcosa di positivo. Ora l’appuntamento a Firenze nello scontro diretto contro la Lazio, lunedì prossimo, rappresenta concretamente uno spartiacque anche nel rapporto fra Firenze e la sua squadra.
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Redazione LaViola.it