
Terza gara da dentro o fuori persa dall’allenatore viola con tante scelte discutibili
La lezione non è stata imparata, anzi. Dopo le 2 sconfitte in finale della scorsa stagione, Italiano esce sconfitto 3-0 in un’altra gara secca. Mazzarri si è affidato alle sue certezze, con il ritorno alla difesa a 3 immaginando che il suo collega sulla panchina viola avrebbe riproposto la stessa versione della Fiorentina che aveva battuto 3-1 gli azzurri al Maradona. Mossa azzeccata, segno di umiltà e saggezza, che ribadisce come il calcio sia anche strategia.
IL PRE PARTITA. Italiano si è affidato alle sue convinzioni ferree ed è apparso confuso, già prima della partita. In panchina prima ci va Vannucchi, con Gonzalez che finisce in tribuna nonostante ieri avesse detto che era guarito, salvo poi cambiare idea a 20 minuti dal fischio d’inizio.
ALI INVISIBILI E DANNOSE. Confermatissimo il classico 4-2-3-1 tanto caro all’ex allenatore di Trapani e Spezia, con gli immancabili esterni a piede invertito, che in 2 anni hanno certificato la loro sterilità offensiva e la poca propensione nel saltare l’uomo. Una mossa molto discutibile quella di riconfermare Ikoné che Brekalo, che stanno vivendo il loro peggior momento a Firenze, se non della carriera. E dopo aver avuto la sensazione di iniziare la partita in 9 contro 11 sia contro il Sassuolo che contro l’Udinese, contro i campioni d’Italia è arrivata l’ennesima conferma.
EPISODI. E fa sorridere la frase pronunciata dall’allenatore viola in conferenza stampa per giustificare il rigore calciato alto dal francese. Definirlo freddo dal dischetto al termine degli allenamenti, dopo che sono 2 anni che in ogni post-partita ripete che deve migliorare nella definizione, non aiuta a chiarire una situazione da oratorio o da partitella del giovedì sera, che era costata punti già a Reggio Emilia . Diventa difficile da capire come mai senza Gonzalez non ci sia un tiratore definito, visto che si trattava di una gara da dentro o fuori e lo stesso Italiano alla vigilia aveva fatto riferimento alla cura dei dettagli e di portare gli episodi a proprio favore. Niente di tutto questo si è rivisto in campo.
RANIERI OUT. Scelte discutibili almeno quanto lasciare in panchina il giocatore più in forma della stagione: Luca Ranieri. E pensare che alla vigilia, Italiano aveva fatto riferimento proprio alla soglia di attenzione, ovvero la caratteristica migliore dell’ex Salernitana, Foggia e SPAL. Ma questa Fiorentina può fare a meno di Ranieri in una partita decisiva? Leader difensivo e pericoloso sui piazzati, in una squadra che non ha una manovra fluida da ormai troppo tempo, nonostante l’arrivo di un play arrivato su precisa richiesta dell’allenatore. E viste le difficoltà nel creare gioco, non sarebbe stato meglio disporsi con una linea a 5, come contro il Bologna? Che non vuol dire per forza prendere 7-8 gol (specie contro questo Napoli modesto) e rinunciare a giocare, come ha fatto intendere Italiano in sala stampa, ma significherebbe schierare gli 11 giocatori più informa e provare a tenerla in equilibrio. Qualcosa di logico. Perché si può giocare e vincere anche senza esterni a piede invertito, magari cucendo la camicia giusta alla propria squadra, come Mazzarri insegna. Italiano rimandato, in attesa dei prossimi esami.

Di
Mattia Zupo