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L’angolo di Catto – Maurits Kjaergaard il nome per gennaio

Maurits Kjaergaard

Alessandro Catto suggerisce un nome sul quale la Fiorentina dovrebbe puntare per il mercato di gennaio

Non sono un fan del calciomercato di gennaio, ma mai come quest’anno per la Fiorentina la finestra di riparazione può rappresentare un’occasione, per sistemare alcune caselle non ultimate in estate e per dare corpo ad una importante opportunità di classifica. Andiamo quindi per esclusione, identificando il reparto, il ruolo e il giocatore ideali per le esigenze della rosa.

Poco da fare sul centravanti, la società ha investito su due profili nella finestra estiva con forza e risorse. Dovesse sbloccarsi anche solo uno tra Nzola e Beltran il problema nemmeno si porrebbe, dovessero continuare le difficoltà viene comunque difficile pensare di sconfessare gli acquisti alla prima finestra utile, inserendo un terzo (o quarto contando Kouame) attaccante, ruolo nel quale a gennaio si trova ben poco di apprezzabile.

Poco da fare pure sulla questione portiere, identica a quella del centravanti: investimento su Christensen e difficoltà nel coprire un ruolo tanto delicato nella finestra di riparazione. Sui terzini, l’abbondanza ad oggi non presenta alcuna necessità di intervento. Sul trequartista viene da chiedersi che necessità vi sia di inserire un giocatore quando si può contare su Bonaventura, Barak e Infantino nel ruolo. Ragionamento che applico anche all’opportunità Baldanzi, che trequartista è e che ha poco senso prendere per poi dirottare a fare l’esterno.

Venendo ai ruoli caldi, c’è la proprio la questione esterno alto sinistro. Qui però gli investimenti si sono susseguiti quasi ad ogni sessione, portando ad un accumulo di elementi che meriterebbero, scegliendone magari uno tra i quattro, continuità. In questo ruolo chiederei uno sforzo di valorizzazione ad Italiano, poiché mi rifiuto di pensare che tra Ikoné, Brekalo, Sottil e Kouame non vi sia un giocatore valido. Più facile semmai che la continuità possa giovare ad uno di questi come successo per Quarta, Duncan o lo stesso Nico.

Vi è la situazione difensore centrale. Sicuramente indiziata di intervento, possiamo però ritenere apprezzabile l’equilibrio creatosi con l’indisponibilità di Mina, che ha permesso proprio a Quarta di ritagliarsi un ruolo da protagonista e a Ranieri di avere un buon impiego. Non sottovaluterei Comuzzo e il suo utilizzo in casi di necessità, già proprio dalle gare contro il Čukarički. Lo stesso discorso fatto per le punte poi si può fare anche per i centrali: è un ruolo che, nel calcio di Italiano, necessita di tempo e meccanismi da apprendere nella difesa alta, nelle scalate ed è bene intervenire su profili estivi e giovani, difficili da reperire a gennaio.

Resta un ruolo ed è quello della mediana, dove più di tutti è necessario riannodare i fili con un mercato estivo che ha sostituito Amrabat con un giocatore dalle caratteristiche molto diverse come Lopez.

Il nome che consiglierei è quello di Maurits Kjaergaard del Salisburgo. Giocatore di grande fisicità (1,90) e gioventù (è classe 2003), già cercato da big del nostro campionato quali Inter e Juventus, protagonista in Champions League, sarebbe un innesto di prestigio da una realtà che ha già intrattenuto rapporti con la nostra, leggasi cessione di Terzic, nonché un profilo tatticamente ideale: può ricoprire il ruolo di mezzala in un 4-3-3 nonché quello di mediano nel 4-2-3-1 accanto ad Arthur, interpretazione che sarebbe assolutamente moderna e fluida data l’utilità del danese in ambo le fasi, con capacità di propensione verso la porta.

All’occorrenza è utilizzabile anche come trequartista dietro la punta e interessante anche dal punto di vista economico, potendo rappresentare un sicuro plusvalore negli anni a venire per la Viola. Giocatore che oltretutto garantirebbe quel quid di fisicità e centimetri che sembra mancare sia alla nostra mediana che alla nostra difesa negli elementi più utilizzati.

C’è l’incognita del rientro di Castrovilli, ma che non impedirebbe un acquisto di grande spessore quale sarebbe quello dalla formazione austriaca, un acquisto utile, duttile, futuribile e dal sapore di Europa che conta.

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