
Pareggio in rimonta dei viola che hanno rischiato grosso in casa, al Franchi, contro la formazione ungherese
Mettiamola così. Poteva andare peggio. Molto peggio. Perché per più di un’ora si è vista forse la Fiorentina più brutta degli ultimi due anni e perché, perdere, voleva dire condannarsi ad una faticosissima rincorsa. Scrive il Corriere Fiorentino.
Con il pareggio invece, pur restando parecchio più complicata del previsto, la qualificazione resta tutto sommato alla portata. Ad una condizione: che i viola (anche in Conference) inizino a fare sul serio. E pensare che Italiano (facendo giocare sia Bonaventura che Nico) aveva mandato un messaggio preciso: era questa, e non il Napoli, la gara più importante.
Qualche rotazione, va da sé, c’è stata comunque. In mezzo al campo per esempio Maxime e Mandragora hanno preso il posto di Arthur e Duncan, mentre in porta il mister è stato costretto a confermare Terracciano. Christensen infatti, si è fermato durante il riscaldamento per un fastidio muscolare. E poi Beltran. Alla seconda di fila da titolare e alla ricerca del primo sigillo.
Il piano, esattamente come col Cagliari, era (teoricamente) semplice. Partire forte, mettere in discesa la partita, e iniziare a pensare davvero a Oshimen e soci. Teoria, che la Fiorentina ha provato a tradurre immediatamente in pratica anche se in realtà, il primo pericolo l’ha creato il Ferencvaros grazie ad un vero e proprio regalo di Terracciano bravo, poi, a rimediare.
È stato, quello, una specie di avvertimento
Della serie: chi si aspettava una passeggiata, si sbagliava di grosso. Aggressione, chiusura degli spazi, forza fisica e ripartenze. L’ha studiata così Stankovic e, soprattutto quando i suoi rubavano palla, riuscivano spesso a rendersi pericolosi. Non a caso, anche la seconda occasione, l’hanno avuta gli uomini di Dejan.
Indizi (inquietanti) che si son trasformati in prova col vantaggio (meritato) firmato da Varga. Bella l’azione del Ferencvaros, ma agevolata da una difesa viola in versione belle statuine. Il primo tempo insomma, è stato quanto di più lontano da quello che tutti avevano immaginato. Il più brutto forse (San Siro escluso) di questo inizio di stagione.
Poco ritmo, sempre secondi sui palloni vaganti, incapaci di rendersi pericolosi e, al contrario, nel panico ogni volta che c’era da difendere. Questione di testa, probabilmente. E quando entri con la spina staccata, si sa, le gare si complicano e cambiarle diventa complesso. E infatti, anche l’avvio di ripresa, è stato un incubo. Prima il rigore cancellato (per fuorigioco) dal var, poi il raddoppio e, poco dopo, il palo del possibile 0-3.
E la Fiorentina? Addormentata
Per svegliarla, Italiano ha buttato dentro Kouame, Arthur e Barak. Pescando quasi subito, proprio con l’ex Verona, il gol dell’1-2. Trasformati, nel finale, i viola. Tanto da trovare (con Nico) anche il 2-2. È stato il Var però, a strozzare l’urlo nella gola del Franchi. Un’esplosione rimandata di qualche minuto. A quando Ikoné (altro subentrato) ha schiantato in porta il pareggio. Un buon punto, per come s’era messa. Un enorme rimpianto per quello che poteva (e doveva) essere.

Di
Redazione LaViola.it