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Partita a scacchi tra Italiano e Gasperini: scacco matto alla Dea

Mossa su mossa per i due allenatori fin dalla scelta delle formazioni titolari. Ma alla fine i tre punti restano a Firenze

La partita a scacchi tra Italiano e Gasperini è cominciata fin dalle formazioni. La sorpresa l’ha regalato Italiano facendo a meno del regista tanto cercato: via Arthur, coppia centrale coi muscolari Duncan e Mandragora. Chiaro l’intento: fare opposizione alla forza fisica dell’Atalanta. Ma all’inizio non ha funzionato. Scrive La Gazzetta dello Sport.

La Dea senza centravanti, con De Kateleare e Lookman larghi per le incursioni di Koopmeiners, non ha dato punti di riferimento e nonostante la cattiva vena di “CDK” ha giocato con sicurezza e pericolosità. Anche perché la Fiorentina a dirla tutta pareva in sonno. Lasciava troppi spazi e quando aveva il possesso sembrava non sapere che fare. Parisi, al posto di Biraghi, sbagliava troppo. Nzola non teneva un pallone. E dietro si soffriva la velocità di Lookman e la potenza di Koop, uomo più o meno ovunque.

Il gol dell’Atalanta, firmato proprio da lui, era nell’aria. Colpevole Parisi che non ha accorciato subito sul passaggio di De Roon. Poi, improvvisante, l’Atalanta ha smesso di giocare e pian piano è uscita la Fiorentina. Gonzalez, l’unico già sul pezzo, conquistava una punizione e poi faceva da torre per il gran numero di Bonaventura: stop e tiro al volo, tutto col destro. Carnesecchi, all’esordio, non ci ha potuto far nulla. Il pareggio ha esaltato la Viola che ha schiacciato la Dea nella sua metà campo. E ha trovato il giusto vantaggio con un incornata perfetta di Quarta sul cross di Duncan.

Botta e risposta

L’Atalanta è rientrata più convinta e grazie a un pasticcio difensivo ha pareggiato presto con Lookman. Ma l’inerzia della partita era cambiata, la Viola giocava meglio e l’Atalanta stava troppo bassa. Gasp ha provato a rivitalizzarli con tre cambi (Pasalic, Scamacca e Zortea), ma sono stati molto più efficaci quelli di Italiano. Dentro Arthur, Beltran per un Nzola ancora spaesato e soprattutto Koaume, che è riuscito a mettere in difficoltà la roccia Kolasinac anche sul piano fisico.

L’Atalanta non si è più vista. Mentre la Viola dopo aver fallito un paio di occasioni è andata in buca con Kouame che ha anticipato tutti in scivolata dopo il pasticcio di Adopo sul cross di Brekalo. Al primo impegno duro, l’Atalanta cade: sembra ancora da lavori in corso. La Fiorentina invece ha una linea precisa. Ora deve solo ritrovare il suo centravanti.

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