
L’intenzione della Fiorentina è aprire ad inizio ottobre ai tifosi. Pace fatta tra Casini e la società viola. Casamonti: ‘Innesti contrari al principio di inclusività’
Le porte del Viola Park, il paradiso green (finora) proibito di Bagno a Ripoli, si apriranno ai tifosi ai primi di ottobre. Questa l’intenzione della Fiorentina che – trovatasi a cercare di stringere affannosamente i tempi per ottenere l’ok per l’agibilità di uno dei sette corpi del maxi centro sportivo da 120 milioni di euro (quello più importante che comprende i due piccoli ’stadi’, Curva Fiesole da 3.000 posti e ’Davide Astori da 1.500) – pur di non lasciare ancora i suoi tifosi assiepati fuori dal Park sul viale del pian di Ripoli e consentire loro di assistere a allenamenti e partitelle ha scelto di ’congelare’ le deroghe richieste nelle scorse settimane relative all’annullamento di barriere tra gradinate e terreno di gioco oltre che alla rinuncia ai parapetti tra il ristorante e il campo. Così scrive La Nazione.
PACE FATTA. Una posizione maturata dopo qualche tensione sorta negli ultimi giorni con il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini innervosito di fronte alle polemiche che hanno coinvolto il suo Comune ’colpevole’ di non aver accelerato i tempi per il via libera all’accesso dei tifosi agli impianti. Polemiche non gradite davanti alle quali Casini ha rimarcato stizzito l’impossibilità di concludere l’iter in tempi così stretti visto che «la documentazione dei progettisti è pervenuta solo in luglio e non in gennaio o febbraio». «Non c’è però alcun problema con la Fiorentina, anzi – ha ribadito ieri –. Abbiamo fatto finora insieme un lavoro straordinario per un progetto unico e non sarà un piccolo ritardo a compromettere le cose». Pace fatta e distensione anche sul fronte viola con la società che ringrazia «per la grande e continua collaborazione del Comune nel progetto».
UN PASSO ALLA VOLTA. Inizialmente a ottobre ci saranno dunque ancora le barriere tra spalti e campi e i parapetti. «Sono innesti contrari al principio ispiratore di un centro sportivo che non ha eguali in Europa e contempla proprio inclusività, contatto e condivisione, – si affretta a precisare l’architetto Marco Casamonti – ma che contiamo di superare un passo alla volta fino ad arrivare a completare il Viola Park così come la Fiorentina lo ha sognato dall’inizio. Senza barriere». Dunque prima si apre, poi con il tempo si conta di aggiustare le cose.

Di
Redazione LaViola.it