Connect with us

Editoriali

Italiano alla ricerca del giusto equilibrio. Sia nelle rotazioni che sul rettangolo verde

Il tecnico della Fiorentina dovrà trovare il giusto compromesso nel turnover e ritrovare equilibrio in campo. Magari con un cambio modulo?

Benedetta sosta. Tutti gli appassionati di calcio storcono in naso quando il campionato si ferma per dare spazio alle Nazionali, ma la Fiorentina in questo caso aveva tremendamente bisogno di rifiatare. Dopo un grande avvio col Genoa, l’inizio stagione dei viola si è rivelato logorante e, pur centrando (con fatica) l’obiettivo accesso ai gironi di Conference League, è culminato nel peggiore dei modi: il 4-0 subito a San Siro contro l’Inter. Partita in cui i viola in pratica non sono neanche scesi in campo.

Italiano ci ha messo molto del suo e giustamente si è assunto le sue responsabilità. Paradossalmente, l’allenatore ha agito al contrario rispetto a quello che è uno dei suoi principi cardine: gioca chi sta meglio. Invece, in campo ci sono andati i più forti sulla carta, che però erano fisicamente e mentalmente provati dalle tante partite ravvicinate. D’altra parte, Milenkovic, Arthur, Bonaventura e Gonzalez in 15 giorni hanno giocato dall’inizio tutte e cinque le partite di questo primo tour de force, mentre Dodo era alla quarta partita consecutiva dal 1′.

Qualche rotazione in più avrebbe permesso di fare risultato a San Siro? Improbabile, vista la forza dell’avversario e il valore assoluto dei titolarissimi viola, difficili da sostituire. Probabilmente, però, si sarebbe evitata una figuraccia come quella maturata la scorsa domenica. D’altra parte, il gioco di Italiano richiede grande intensità fisica e mentale: se la squadra scende in campo scarica, è concreto il rischio di subire una goleada. Si è visto contro la fortissima Inter, ma nei due anni precedenti lo avevamo già notato, ad esempio, anche in gare contro Torino, Udinese, Lazio.

Dai quattro gol segnati a Genova ai quattro subiti a Milano, sembra essere cambiato tutto. Ma ci vuole equilibrio. Come detto, seppur con fatica, la Fiorentina ha centrato l’accesso ai gironi di Conference League, pescando un girone con delle insidie ma comunque alla portata dei viola. In campionato ha evidentemente pagato in termine di energie psicofisiche il playoff. A Lecce dopo un grande primo tempo la squadra si è sciolta, a Milano è andata molto peggio.

Sicuramente assisteremo a più rotazioni a partire dal prossimo tour de force che attende la Fiorentina subito (7 partite in circa 21 giorni). Sia perché Italiano ha ammesso i suoi errori, sia per ragioni prettamente tecniche. È arrivato Maxime Lopez, sulla carta il cambio di un Arthur che fin qui era tra gli insostituibili – vedremo se potranno giocare insieme –. Inoltre, il mister avrà tanti allenamenti per inserire ulteriormente i nuovi arrivati. Tuttavia, ci vorrà equilibrio anche nel turnover. L’anno scorso a inizio stagione Italiano commise l’errore diametralmente opposto, ovvero stravolgere le formazioni di partita in partita, per poi trovare un equilibrio nel turnover durante la seconda parte di campionato. Questo ‘giusto mezzo’ nelle rotazioni sembra essere la via giusta per il proseguo di un’altra stagione densa di impegni ravvicinati.

La Fiorentina dovrà dimostrare di poter convivere con gli impegni europei e migliorare nelle criticità già messe in evidenza. Su tutte, una fase difensiva in grande difficoltà. Il calcio di Italiano non prevede che la squadra finisca le stagioni ai vertici delle classifiche della miglior difesa, ma l’inizio 2023-24 è davvero sconfortante. La Fiorentina ha perso un grande mediano come Amrabat, ma bisogna correre ai ripari. Forse con un ritorno al 4-3-3? In effetti, la svolta verso il 4-2-3-1 arrivò sia per le difficoltà in fase offensiva, sia per agevolare lo stesso Amrabat, in difficoltà nell’interpretare il ruolo di regista puro. Ora di registi la Fiorentina ne ha due, perciò Italiano potrebbe anche pensare di tornare a un centrocampo a tre che potrebbe, sulla carta, restituire un po’ di equilibrio.

Equilibrio è la parola chiave anche per quanto riguarda i giudizi su questa Fiorentina. Giustamente ci si arrabbia per la figuraccia del Meazza, ma siamo solo all’alba della nuova stagione. I playoff portano via tanto e la squadra deve ancora ingranare a livello atletico, o almeno questo è ciò che ci si augura. Sono mancati giocatori importanti per le rotazioni come Barak e Ikoné, in attesa di vedere meglio tanti nuovi acquisti. Tra i quali l’ultimo arrivato Maxime Lopez, che va a colmare una lacuna evidente nel roster a disposizione di Italiano in queste prime partite. Non ci sarà invece Sabiri, protagonista di un precampionato convincente ma volato in Arabia Saudita, all’Al Faiha, senza mai esordire ufficialmente con la maglia della Fiorentina. Una vicenda che sembra aver poco a che fare con l’ambito sportivo e tanto con dinamiche di spogliatoio che si erano già incrinate.

Ben venga la sosta, dunque. La Fiorentina rifiata e si prepara ad altri venti giorni densi di partite. A partire dal 17 settembre, i viola affronteranno Atalanta, Genk, Udinese, Frosinone, Cagliari, Ferencvaros e Napoli, quest’ultima intorno all’8 ottobre (oggi verranno comunicati anticipi e posticipi di Serie A dalla 5ª alla 19ª giornata). Dopo questo mini-ciclo si potrà cominciare a esprimere opinioni più probanti. La speranza è che la Fiorentina dimostri che gli alti e bassi visti finora sono semplicemente frutto del calcio d’agosto.

41 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

41 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Editoriali

41
0
Lascia un commento!x