
Alla scoperta del nuovo centrocampista argentino della Fiorentina
Negli ultimi anni, il settore giovanile del Rosario Central si è dimostrato tra i più fertili d’Argentina. Lautaro Blanco all’Elche, Mateo Tanlongo allo Sporting Lisbona, Facundo Buonanotte al Brighton, e in attesa di conoscere il futuro del centravanti Alejo Veliz, Los Canallas hanno salutato anche Gino Infaintino. Il centrocampista è stato venduto alla Fiorentina, per quella che sarà la terza esperienza in Europa del classe 2003 con passaporto italiano.
GLI INIZI. Infantino è nato e cresciuto nella zona sud di Rosario insieme ai suoi 3 fratelli e i genitori Ariel e Fabiana. A soli 4 anni ha iniziato a giocare nella squadra di Baby Futbol del Villa del Parque prima di passare al Renato Cesarini, stessa squadra in cui hanno mosso i primi passi Mascherano e Demichelis. A 11 anni è arrivata la prima esperienza nel Vecchio Continente: come Julian Alvarez è stato selezionato dal Real Madrid per un periodo di prova di 2 settimane. Il ritorno a Rosario al Renato Cesarini dove è rimasto per altre 2 stagioni quando giocava da attaccante e poi la firma con un altro club rosarino: l’Agrupación Deportiva Infantil Unión Rosario (ADIUR). Una squadra gestita da Fabian Soldini, l’intermediario che portò Messi al Barcellona e tuttora agente del neo acquisto in casa viola. E all’ADIUR, club di quarta divisione, ha ricevuto la prima convocazione con la nazionale giovanile albiceleste.
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Grazie all’accordo tra l’ADIUR e il Villarreal, Infantino ha fatto un provino anche nel Submarino Amarillo. In Spagna ha preso parte a un torneo in cui è stato il capocannoniere e nominato miglior giocatore. Il Villarreal voleva tenerlo, ma Gino non se l’è sentita di lasciare Rosario. La stessa situazione è successa con il River Plate, dopo aver vinto nel 2015 il Campeonato Centro de la Republica a Rio Cuarto con la maglia dei Millonarios. Nel 2018 ha firmato per il Rosario Central, il club di cui è sempre stato tifoso. Con La Academia Rosarina ha esordito da sottoetà a 16 anni con la Reserva del Kily Gonzalez, lo stesso allenatore che la stagione successiva lo ha fatto esordire in Primera a 17 anni.
I RECORD E LA NAZIONALE. Il 9 ottobre 2021 resterà un giorno indimenticabile per Infantino, che è diventato il primo 2003 a segnare un gol nel campionato argentino. E con la doppietta realizzata contro l’Estudiantes è diventato il primo 18enne del 21esimo secolo a segnare 2 gol nella stessa partita: l’ultimo era stato un altro ex Rosario Central, Cristian Colusso, il 30 aprile 1995 contro il Talleres. Reti, assist e prestazioni che non sono passati inosservati agli occhi del ct Mascherano. Dopo averlo convocato al Torneo di Tolone, El Jefecito gli ha consegnato la fascia di capitano per il Sudamericano Sub-20 giocato in Ecuador lo scorso gennaio, nel quale ha segnato un gol decisivo nella vittoria contro il Perù, prima di sbagliare un rigore contro il Brasile. Un gol in 4 presenze invece al Mondiale Sub-20 giocato in patria lo scorso maggio.
Il CAMBIO RUOLO. Dopo l’addio del Kily Gonzalez, sulla panchina del Rosario Central è arrivato Carlos Tévez che da esterno l’ha spostato a centrocampo e poi Miguel Angel Russo con cui però ultimamente non partiva dall’inizio. 178 cm e un mancino raffinato, qualità, intelligenza tattica e duttilità: 6 gol in 74 presenze da mezzala, esterno, trequartista e addirittura falso nueve. Toccherà a Italiano aspettarlo e valorizzarlo. Infantino è pronto per tornare in Europa, stavolta per restarci.

Di
Mattia Zupo