Diversi ‘colpi’ in uscita per la Fiorentina, in attesa di nuovi arrivi. Amrabat, si aspetta la svolta. Intanto con Arthur Italiano torna ‘all’antico’
In testa sua forse pensava di essere già altrove nell’ultima settimana di luglio. Del resto, dopo aver provato a forzare la mano il 31 gennaio scorso, Sofyan Amrabat è rimasto a Firenze giocando da professionista (e a buoni livelli) la seconda parte della stagione, ma dal suo entourage è sempre emersa chiara la volontà di andare via. Sull’onda di un Mondiale da protagonista e grazie anche alle prestazioni in maglia viola, il centrocampista marocchino ha ribadito la voglia di giocare per un top club di Champions. Magari in Spagna, con il sogno Barcellona e l’attrazione Atletico Madrid (con Simeone), ma anche l’Inghilterra, dal vecchio mentore Ten Hag a Manchester, dopo i contatti con Tottenham e Liverpool, sarebbe soluzione gradita. Non l’Arabia Saudita, che per ora non lo ha tentato.
IN ATTESA. Insomma, Amrabat è tornato a Firenze, si è unito al gruppo di Italiano e, dopo alcuni giorni extra di vacanze rispetto ai compagni, ha iniziato la preparazione estiva. Quasi da separato in casa, stando alle parole che per mesi hanno rilasciato il fratello, gli agenti e pure il ct del Marocco. Lo stesso Regragui, tra l’altro, gli aveva permesso di lasciare in anticipo il ritiro della Nazionale a giugno per lasciarlo concentrare sul proprio futuro. La cessione, in quei giorni, sembrava imminente, ma la Fiorentina non si è mai mossa dalla richiesta di 30 milioni. E offerte di questo tipo non ne sono arrivate. Il Barcellona è andato su Oriol Romeu e Gundogan, l’Atletico al momento pensa ad altro e finanziariamente ha qualche problema, lo stesso United resta in pole ma i Red Devils questa estate non hanno un budget illimitato: Ten Hag ha già speso più di 115 milioni per Mount e Onana, sta però vendendo Sabitzer per una ventina di milioni al Borussia Dortmund. Qualcosa potrebbe sbloccarsi, ma c’è da tener conto che il Manchester ha in mente una grossa operazione per il centravanti (forse Hojlund): insomma, anche qui Amrabat non è forse la priorità al momento.
RITORNI. E i tempi quindi si sono allungati. Dal Marocco parlano di una possibile svolta a breve in direzione Manchester, vedremo. Ad inizio estate sembrava difficile prevedere la presenza al Viola Park di Amrabat, ma ora ci siamo. Sarà un caso da gestire bene, perché rimane per adesso un patrimonio della società. Dovranno essere bravi i dirigenti, così come il tecnico e più che mai il giocatore a rimanere con la testa giusta. In attesa di un epilogo che alla fine aspettano tutti. Con Amrabat è arrivato anche Gonzalez. Grandi sorrisi, strette di mano con Arthur e i vecchi compagni e subito in campo. Anche l’argentino ha vissuto momenti complicati, anche nei rapporti, nei mesi finali del 2022, poi però tutto si è ricucito e Nico è stato tra i protagonisti da gennaio in poi (10 gol e 5 assist in 5 mesi, solo 4 partite a riposo su 37, segno di continuità anche fisica). Ora è pronto per iniziare una stagione in cui è chiamato alla definitiva consacrazione: il terzo anno con Italiano, senza un Mondiale da inseguire, può (e anzi deve) essere quello giusto per esplodere. Dopo aver respinto le tentazioni della Premier a gennaio.
DA RILANCIARE. Intanto il mercato della Fiorentina si è mosso. Dopo Parisi è arrivato Arthur, che è subito parso determinato a riprendersi ciò che negli ultimi anni ha perso. Dalle scintille con il Barcellona, quando aveva una quotazione di oltre 70 milioni ed era considerato (anche da Messi, Xavi e compagnia) tra i migliori del suo ruolo, tanto da essere punto fermo anche del Brasile (vincitore della Copa America 2019), alle difficoltà con la Juve, prima con Pirlo e poi con Allegri. Fino all’ultima stagione complicata (anche fisicamente) al Liverpool, senza praticamente minutaggio. Un giocatore da rilanciare, una scommessa tutta da giocare: sarà il campo a parlare, ora è solo il momento di lavorare, mettere benzina nelle gambe e capire cosa gli chiede Italiano. Con il tecnico che ha spinto molto per farlo arrivare. Chiaramente un giocatore ben diverso da Amrabat, più simile a Torreira versione regista. Una scelta che forse spingerà la Fiorentina verso il ‘vecchio’ 4-3-3, anche se in queste prime amichevoli l’allenatore è rimasto fedele al 4-2-3-1, anche per sfruttare le tante alternative sulla trequarti. Si riparte da qui insomma.
ALZARE IL LIVELLO. Il mercato sarà ancora lungo. Manca un centrale che sostituisca Igor, Sutalo è il profilo più intrigante tra i monitorati, ma c’è folta concorrenza soprattutto all’estero. E intanto è stato prolungato il contratto a Ranieri e con questo ribadita la fiducia al classe ’99 di scuola viola: gli verrà concesso lo spazio che si era conquistato nella seconda parte della scorsa stagione. E se con l’eventuale uscita di Duncan qualcun altro potrebbe entrare in mezzo al campo, con la variabile Castrovilli tutta da chiarire, è davanti che la Fiorentina potrà (e dovrà) fare il salto di qualità. Sugli esterni e al centro dell’attacco, la società è stata chiara anche di recente: si è detta soddisfatta del rendimento di Cabral e compagni, ma nessuno è incedibile. In caso di offerte, verranno valutate. Per tutti. Per poi provare ad inserire giocatori che possano alzare il livello.
‘TESORETTO’. Ma intanto il ‘tesoretto’ accumulato non è di poco conto, aspettando l’uscita di Amrabat e non solo. A conti fatti, circa 40 milioni tra entrate, bonus e stipendi risparmiati. Tra Igor, Terzic, Maleh, Zurkowski e Rasmussen la Fiorentina ha già incassato 36,5 milioni (sarebbero di più, ma circa 2,5/3 milioni andranno girati alla Spal per il centrale brasiliano volato al Brighton, in virtù di una percentuale presente al momento dell’accordo con i ferraresi). Poi ci sono i 4 milioni lordi risparmiati per gli ingaggi dei partenti, e altri 2 milioni tra Venuti e Saponara andati in scadenza. Ci sono stati dei rinnovi, ci sono giocatori come Kokorin e Benassi che vanno piazzati e che peserebbero altri 4,5 milioni lordi a bilancio. Insomma, sono già stati spesi 13-14 milioni per Arthur e Parisi, ma margine per rinforzare la rosa, anche a livello economico, ora c’è. Italiano aspetta altri innesti e continua nel lavoro al Viola Park. Prossimo step la Stella Rossa, a Belgrado. Tre settimane e mezzo all’inizio del campionato e (forse) anche meno al probabile playoff di Conference.
Di
Marco Pecorini