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Editoriali

Coreografie, applausi e sostegno. Firenze ha vinto ancora, ora serve che vinca anche la Fiorentina

Il pubblico viola ha vinto ancora una volta. Ma adesso serve che vinca anche la Fiorentina. Col West Ham è fattibile. Nel mezzo 180′ di campionato

La Coppa Italia l’ha vinta l’Inter, ma il pubblico fiorentino ha vinto ancora una volta. Sia per intensità di sostegno all’Olimpico che per quanto visto al fischio d’inizio con una coreografia spettacolare, ma anche per come, al fischio finale, la squadra è stata applaudita, sostenuta e incoraggiata dopo un ko che ancora fa male. All’orizzonte c’è un’altra finale, europea (non è un dettaglio), forse più alla portata per valori rispetto a quella coi nerazzurri.  La possibilità di rifarsi è dietro l’angolo, ma stavolta serve che, oltre a Firenze, vinca anche la Fiorentina.

DIGIUNO. L’astinenza da vittorie è troppo lunga. L’assenza di trofei dura da ormai più di 20 anni, praticamente una generazione. Aver fatto tutta questa fatica, con 60 partite stagionali, senza riuscire ad alzare al cielo nessun trofeo nonostante due finali raggiunte, avrebbe il senso di un’occasione enorme persa. Che non sarebbe la prima, forse neppure l’ultima, ma lascerebbe un amaro in bocca difficile da smaltire. E’ l’ora di interrompere questo digiuno.

CRESCITA. Un successo col West Ham avrebbe significati molteplici: 1) Sarebbe il primo dell’era Commisso (coppe giovanili escluse) e per Italiano, il primo per una schiera di giocatori di questa rosa, l’ultimo per altri o il ritorno alla vittoria, da protagonisti, per altri ancora. La fame, insomma, è enorme, ma servirà utilizzare la testa ed evitare svarioni difensivi come quelli concessi all’Inter. 2) Vincere la Conference League riporterebbe un trofeo europeo a Firenze che manca da decenni, potrebbe indurre la società a fare ulteriori sforzi per migliorarsi ancora e permetterebbe alla Fiorentina di approdare in Europa League. In una parola: crescita.

ROMA E SASSUOLO NEL MEZZO. Alla gara con gli inglesi mancano ancora diversi giorni. Ci sarà tanto lavoro da fare per Italiano e la Fiorentina, che anche contro l’Inter ha evidenziato i soliti pregi e difetti. Il tecnico e la squadra viola dovranno trovare il modo di valorizzare le proprie qualità e limitare i propri limiti, senza per forza snaturare la propria identità. Nel mezzo gli ultimi 180 minuti di un campionato che ha ancora qualcosa da dire: in palio c’è il raggiungimento dell’ottavo posto. Non è impossibile, ma servirà battere la Roma e il Sassuolo. I giallorossi giocheranno al Franchi imbottiti di giovani, riserve e alternative, mentre i neroverdi non hanno più niente da chiedere al loro campionato. Fare bottino pieno e sperare in tonfi degli altri è, dunque, fattibile. Ma andrà fatto con le cosiddette alternative. Dai vari Sottil, Brekalo, Saponara, Barak, Terzic, Venuti passano le residue speranze di ottenere un pass europeo dalla Serie A. Da altri, invece, ci si attende che portino a vincere la Fiorentina a Praga.

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