
Il tecnico interista sembra destinato a puntare ancora su Dzeko-Lautaro, come in Champions. Ma il belga continua a segnare e scalpita
In mezzo all’amarezza per la sconfitta, Lukaku ha comunque lanciato un segnale. Quella zampata con cui aveva trovato il pareggio nonostante l’inferiorità, è un messaggio a Inzaghi: io ci sono e voglio la finale, o meglio le finali. In questo senso, la sfida con la Fiorentina di mercoledì può essere una sorta di test, in vista di Istanbul evidentemente, per capire se il tecnico piacentino insisterà con il suo rigoroso turnover in attacco, alternando le coppie e riservando comunque al tandem Lautaro-Dzeko, oppure se, con in palio un trofeo, punterà sui suoi uomini migliori e più in forma. Così scrive Il Corriere dello Sport.
IN FORMA. Lukaku si sente certamente al massimo. Nelle ultime 6 giornate di campionato – ma in una, a Verona, è rimasto in panchina -, ha segnato 6 gol, aggiungendo pure 3 assist. Insomma, è molto vicino ad essere tornato la “macchina” dei suoi primi due anni in nerazzurro. E allora è chiaro che la sua candidatura per mercoledì ha argomentazioni solide. Tanto più che quando fa coppia con Lautaro, il rendimento di entrambi sembra moltiplicarsi. Se qualcosa possa cambiare nei piani di Inzaghi lo si potrà scoprire soltanto tra oggi o più probabilmente domani. Anche se, il fatto che Dzeko sia rimasto in panchina per tutti i 90’ al Maradona, è a sua volta un segnale. E, peraltro, non è che il bosniaco in Champions abbia fatto male, anzi. E’ stato il migliore nella prima sfida con il Milan, con la rete che ha dato il via allo show nerazzurro, ed è stato prezioso pure al ritorno. La decisione non è semplice. Ed è plausibile che dipenderà dal tipo di partita che progetterà di fare Inzaghi. La Fiorentina non è abituata a difendersi. Al contrario, è solita concedere spazi. Anche nell’ultimo incrocio a San Siro, l’Inter ha avuto parecchie opportunità per segnare. Solo che le ha fallite tutte: compresa una, a porta vuota, da parte dello stesso Big Rom. Facile che Lukaku abbia nella testa anche il desiderio di farsi perdonare e, quindi, che possa avere una carica speciale, conclude il quotidiano.

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Redazione LaViola.it