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Rassegna Stampa

Risvegli e dormite: segnali da Jovic. Priorità alle finali, ma anche l’8° posto può valere

Jovic e Terzic

Un punto in trasferta nello scontro diretto ci sta, ma rimpianti per altri punti buttati. Sogno doppia coppa e turnover (quasi) totale di Italiano

E adesso, Roma. La prima grande occasione, in un finale di stagione che vive in bilico tra i sogni di gloria e il pericolo di ritrovarsi a mani vuote. Per questo ieri sarebbe stato importante vincere. Per restare all’ottavo posto, e fare il pieno di entusiasmo (anche) grazie al campionato. È arrivato un pareggio, invece. Buono per rimanere in corsa, è vero, ma intanto il Monza sale a +2 e il Bologna è di nuovo lì, al pari dei viola. Certo, non si può non tener conto di quanto tutti i pensieri fossero inevitabilmente rivolti alla finale con l’Inter e, quindi, essere usciti con un pareggio da uno scontro diretto in trasferta non è cosa da poco. Così scrive il Corriere Fiorentino.

TURNOVER (QUASI) TOTALE. Basta pensare alla formazione scelta da Italiano per avere conferma di quali siano, oggi, le priorità. Una vera e propria rivoluzione (annunciata), rispetto a Basilea. Dieci cambi, una sola conferma (Igor) e una sorpresa. Al centro dell’attacco infatti il mister ha proposto Kouame, e non Jovic. Chissà, l’idea di tenerselo pronto per l’Inter visto che lo stesso Cabral viene da settimane complesse e, nelle ultime uscite, è parso tutt’altro che al 100%.

RISVEGLI E DORMITE. Tanta attenzione nel primo tempo, pochissimi spazi. Poi Italiano si è giocato Jovic, spostando Kouame a destra. E sul cross dell’ivoriano è arrivata la testata vincente del serbo. Una specialità della casa (il colpo di testa) così come per il mister sta diventando una piacevolissima abitudine (e basta pensare a quanto successo con Barak a Basilea) quella di determinare con i cambi. Un gol pesante, ma difeso (e non è una novità) malissimo. E così, proprio quando i viola sembravano poter «matare» il Toro, è arrivato l’1-1 (non bene ancora una volta Igor) di Sanabria. Anche stavolta restano sensazioni contraddittorie. La consapevolezza di essere arrivati al dunque con la rosa (quasi) interamente in salute, e la solita, massiccia, dose di rimpianti per i punti (tutto sommato meritati per quanto visto) lasciati per strada.

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