
Con la sempre più probabile esclusione dalle coppe europee i bianconeri dovranno vendere. Allegri dovrebbe restare, ma cessioni in vista
Rivoluzione è un concetto ricorrente nella storia recente della Juventus. Se ne parla all’inizio di ogni estate, e in effetti ci sono stati parecchi cambiamenti nelle ultime stagioni, dai giocatori agli allenatori. Questa volta però la situazione è ben diversa e la sensazione è che la trasformazione sarà molto più profonda, perché dettata dalla necessità. La squadra ieri è ripartita da Siviglia con le tossine della sconfitta ancora in circolo e con tanta incertezza legata al futuro. In casa bianconera c’è la consapevolezza che la Champions, anche se sarà conquistata sul campo, è a forte rischio e anche l’altra Europa non è poi così scontata. Significa meno soldi, oltre che meno visibilità, e questo comporta un inevitabile ridimensionamento. Serviranno sacrifici, anche dolorosi, per far quadrare il bilancio e rendere il prossimo mercato sostenibile, con l’obiettivo di costruire una squadra in linea con le esigenze bilancistiche del club, fa sapere La Gazzetta dello Sport.
VIA VLAHOVIC E CHIESA. In pochi sono sicuri del posto e tra questi pare esserci Massimiliano Allegri, che nonostante la seconda stagione consecutiva senza titoli è blindato da un contratto lungo (fino al 2025) e molto oneroso (7,5 milioni netti all’anno più bonus). Salvo cataclismi resterà, a meno che non sia lui a voler andare via per abbracciare un nuovo progetto (per esempio il Psg, che lo aveva cercato pure in passato). Ma tra l’allenatore e una parte del gruppo non pare esserci totale sintonia, che però andrà recuperata se l’idea è quella di ripartire la prossima stagione con la stessa guida tecnica. Non è un mistero che molti bianconeri vorrebbero giocare diversamente, meno arroccati dietro e più offensivi, ed è anche quello di cui si lamentano tanti tifosi. Nella lista dei partenti ci sarà di sicuro Paredes, che non ha convinto e non sarà riscattato, quindi tornerà al Psg, oltre a Rabiot e Cuadrado, entrambi a scadenza di contratto. Senza Europa (almeno quella che conta) un sacrificio sarà indispensabile e il più spendibile sul mercato è Vlahovic, che piace in Premier League ma non solo. Occhio però anche a Chiesa, altro giocatore che può portare soldi e non è considerato un intoccabile da Allegri. Tra quelli che potrebbero lasciare ci sono anche Szczesny, Rugani e Kean, Alex Sandro ha appena rinnovato in automatico ma avendo un contratto pesante (6 milioni) se qualcuno si facesse avanti la Juve lo agevolerebbe. Verranno fatte delle valutazioni anche su Milik e Di Maria. Capitolo a parte per Pogba: la Juve è prigioniera del suo contratto (10 milioni all’anno, bonus compresi, per altre 3 stagioni) ma se lui dovesse chiedere di andare via (difficile dopo un’annata passata in infermeria) il club non si opporrebbe.

Di
Redazione LaViola.it