
Il gol contro il Lech Poznan è stato fondamentale per scacciare i fantasmi, suoi e della squadra
Un a corsa sotto la tribuna del Franchi per celebrare quello che, al momento, sembra avere tutti i contorni del sigillo più importante della sua carriera. E poi l’indice della mano sinistra puntato sul polso opposto a simboleggiare che quell’orologio che per tanto tempo aveva ritardato il suo rientro in campo ha davvero battuto l’ora giusta. La più bella. Quella che si è da poco messo alle spalle sarà una notte che difficilmente Riccardo Sottil riuscirà a dimenticare.
E non solo per il digiuno da gol che l’esterno ha interrotto dopo 452 giorni d’attesa (l’ultima sua rete risaliva addirittura al 23 gennaio 2022, contro il Cagliari, con tanto di esultanza polemica) ma anche perché il piattone all’angolino che giovedì al 78’ ha capovolto i destini del quarto di finale di Conference contro il Lech Poznan ha tutto il sapore della definitiva rinascita, scrive Il Corriere dello Sport-Stadio.

Di
Redazione LaViola.it