Contro l’Inter si è visto addirittura il 3-5-2. Il tecnico viola fa il passo decisivo verso la categoria dei bravi allenatori
Come scrive La Nazione, c’era una volta l’Italiano-talebano che che per difendere e non toccare il suo 4-3-3 sarebbe stato pronto a gettarsi nel fuoco. C’era una volta quel 4-3-3 e quella visione rigida e radicale che adesso non c’è più. Anzi, Italiano, l’Italiano di oggi, quello che l’altra sera ha messo la firma sulla vittoria a casa dell’Inter, è davvero cambiato. Si è trasformato, portando molto più in alto il tasso di qualità con cui ha preso a spingere la Fiorentina.
Italiano sembra aver finito il processo di apprendistato per rivelarsi un allenatore di prima fascia. Il tecnico viola è stato bravo a capire che la Fiorentina per spingersi nella direzione dei risultati di questi tempi doveva trasformarsi in una squadra a geometria variabile. Niente più 4-3-3 obbligato, ma una ripartizione tattica degli uomini in campo a seconda delle esigenze e delle possibilità (le migliori) di chi aveva e ha a disposizione. E’ stato bravo Italiano quando ha deciso che con un 4-2-3-1 si sarebbe potuto ottenere una Fiorentina migliore, meno fragile, pù adatta a offendere senza però lasciare spazi importanti all’avversario.
C’era una volta Italiano-talebano, poi è arrivato l’Italiano pronto a correggere (bene) la squadra e adesso ecco l’Italiano trasformista. Che poi è il passo defintivo verso la categoria ’bravi allenatori’. Contro l’Inter, l’allenatore della Fiorentina ha deciso che un buon quarto d’ora era il momento di inventarsi una difesa mai immaginata (da lui) in passato. Tre centrali in campo (Milenkovic, Igor e Ranieri) per far coordinare la squadra in 3-5-2 che in un attimo poteva diventare un 5-3-2. Roba mai vista da quanto Italiano ha iniziato a guidare la Fiorentina. Roba che racconta bene quanto il tecnico viola sia cresciuto, maturato e diventato un allenatore che sa gestire al meglio la squadra.
Di
Redazione LaViola.it