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Rassegna Stampa

Fiorentina, aprile dolce sognare. Italiano motivatore: nuove responsabilità per il gruppo

Domani riparte la stagione della Fiorentina con l’impegno di San Siro. Poi i viola giocheranno ogni tre giorni. Senza sosta

Seppur arrivata a interrompere un periodo estremamente positivo per la Fiorentina, la sosta è stata accolta bene da Vincenzo Italiano. Per garantire al gruppo uno “stacco” a livello mentale e qualche giorno di riposo sotto il profilo atletico. Insomma, la classica sosta prima della “tempesta” rappresentata da un mese addirittura da nove gare. Ma poi la scena se l’è presa subito tutta la questione stadio. Con un gran parlare che è stato, è e sarà comunque intorno alla Fiorentina. Mescolando campo ed extra campo in un intreccio da risvolti spesso imprevisti. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

APRILE, DOLCE SOGNARE

E’ chiaro che se ogni tanto l’obiettivo puntato su temi extra calcistici può aiutare ad allentare le tensioni su quelli che riguardano il campo, stavolta il rischio è che si vada in qualche maniera e senza ragione a complicare una situazione lineare e senza intoppi. Quando la squadra viola ad aprile che bussa ormai alle porte si giocherà i traguardi dell’intera stagione. Motivo per il quale, adesso che sono rientrati tutti i sei nazionali impegnati con le rispettive selezioni, il tecnico siciliano ha subito spostato l’attenzione in maniera saggia sulle implicazioni che la ripresa imporrà.

E, soprattutto, imporranno le sopra ricordate nove partite di aprile. Dentro cui, ormai è noto, ci sono in palio per la Fiorentina una finale di Coppa Italia e una semifinale di Conference League. Più cinque turni di campionato che possono determinare o un piazzamento da Europa. O un piazzamento nella pancia della classifica dove c’è poca gloria.

TUTTI IMPORTANTI

Così, al chiuso degli spogliatoi, Italiano ha vestito i panni del motivatore che naturalmente indossa in allenamento sul terreno di gioco per urlare e richiamare, indicare e suggerire, correggere e spronare. In questo caso, ha iniziato a lavorare ancor prima sull’aspetto psicologico. Mettendo il proprio gruppo di fronte alle nuove responsabilità. Che lo stesso gruppo ha faticato per raggiungere come voleva. Non che ce ne fosse bisogno. Perché questa squadra ormai ha un’anima precisa. Ha una coesione importante. Ha uno spirito che le ha permesso di risalire dai problemi e dai periodi negativi per costruirsi un presente con traguardi importanti.

Però, non fa mai male riportare vigorosamente il pallone al centro della scena e tenere tutti sulla corda con altrettanta decisione. Ma non solo a parole. E Italiano per essere più concreto ed ottenere risultati d’altrettanta concretezza nelle risposte dai suoi, ha pigiato il tasto idoneo. Chiamando a raccolta e garantendo, come l’esperienza di questi mesi sta a dimostrare, che ci sarà spazio per tutti nelle nove partite di aprile che decideranno i destini della Fiorentina.

Tutti necessari, tutti dentro al progetto, tutti protesi a riportare un trofeo nella bacheca viola ventidue anni dopo l’ultima volta. A Firenze non importa se sarà con la coccarda tricolore o con il marchio dell’Uefa.

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