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Terremoto sul Franchi, ma Palazzo Vecchio assicura: “Nessuno stop, lavori entro l’anno”

In discussione un terzo dei finanziamenti (55 milioni su 150): dubbi sull’ammissibilità da parte dell’UE. Serve un piano B? E restano i dubbi sul commerciale

Terremoto sul Franchi. Dopo una settimana vissuta pericolosamente sulla vicenda trasloco una grana ben peggiore si abbatte sul progetto del nuovo stadio. È un dispaccio serale di Palazzo Chigi a rendere noto ieri che la Commissione europea ora mette in discussione quasi un terzo dei finanziamenti fin qui assegnati all’operazione Franchi, i 55 milioni di euro richiesti da Palazzo Vecchio che l’allora governo Draghi aveva ritenuto di poter candidare ad un ulteriore fondo europeo da abbinare ai 95 milioni del Pnrr cultura. Adesso salta fuori che la Ue ha dubbi seri sull’ammissibilità di quell’extragruzzolo destinato all’area di Campo di Marte che metteva parecchio al riparo Palazzo Vecchio dal rischio di un flop. Così scrive La Repubblica.

AVANTI. «Nessuno stop, la procedura va avanti. Lavori entro l’anno» assicura ancora in serata Palazzo Vecchio. Ma adesso un brivido di paura scuote davvero l’architettura finanziaria dell’operazione Franchi, che vale circa 200 milioni oltre alla parte commerciale, su cui investirà un privato, non si sa ancora se Commisso. Senza questi 55 milioni reggerà? Serve già un piano B?

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