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Mamma il Var. Arbitro e ‘varista’ da 3 in pagella. Sfidata e smentita la tecnologia. Grottesca la corsa col giallo in mano

L’analisi di quanto fatto da arbitro e Var in Fiorentina-Braga: direzione da 3 in pagella per la Gazzetta. Sfidata e smentita la tecnologia. Grottesca la corsa col giallo in mano

Mamma il Var, scrive la Gazzetta Dello Sport. Arbitraggio pessimo quello del francese Bastien, protagonista di tanti errori e soprattutto di un episodio ai limiti del grottesco, anche per colpa del Var Millot. Al 4’ della ripresa, sull’1-2, Cabral ha deviato un cross di Terzic, il portiere Tiago Sa ha respinto nei pressi della linea e l’orologio dell’arbitro, attivato dalla Goal Line Technology, ha suonato decretando la rete viola. Il Var, però, non era convinto del buon funzionamento del sistema elettronico e, come previsto dal regolamento, ha invitato l’arbitro davanti al monitor. Dopo una lunga revisione Bastien ha deciso di non concedere il gol, ma l’immagine computerizzata ha mostrato che il pallone aveva superato la linea. Immaginatevi una scena simile in una finale, in una grande sfida o semplicemente in una partita con il risultato davvero in bilico. Speriamo davvero che non accada più. Voto 3 per lui in pagella, dovuto anche a quell’episodio grottesco in cui ha ammonito un calciatore della Fiorentina, non facendo ripartire il gioco come da regolamento con un fischio, correndo per il campo con un cartellino in mano, col Braga che quasi segnava.

Anche il Corriere Dello Sport analizza l’arbitraggio di ieri: Verrebbe da chiudere tutto, tornare agli Anni Settanta e lasciare che anche l’errore torni a far parte della storia di una partita. Perché che il VAR smentisca la GLT è la rivincita dell’uomo sulla macchina. Ma è un caso clamoroso, pazzesco, che rischia di avere anche pesanti strascichi. Sicuramente l’arbitro Benoît Bastien e il suo VAR, Benoît Millot (stesso nome, un segno) si sono presi una responsabilità enorme. Quella di smentire la tecnologia. Non è una novità, in passato la GLT ha fatto brutti scherzi: Aston Villa-Sheffield del 2020 (pallone dentro ma l’orologio non ha vibrato, rete non convalidata); in coppa di Lega francese (Amiens-Psg e Angers-Montpellier, l’uso della GLT, fornita all’epoca da GoalControl, ora c’è la Hawk Eye, fu sospesa); in Samp-Genoa del 2016 (pallone sulla linea ma l’orologio di Tagliavento comunicò il gol, per fortuna c’erano gli addizionali). Ma la sequenza di eventi successa al Franchi ha dello storico. Nessuna infrazione al protocollo, il VAR ha il compito di sovraintendere anche al controllo delle decisioni prese dalle macchine (succede così anche con il SAOT, l’offside semiautomatico). Certo è che è clamoroso, visto anche il margine: in caso di immagini non chiare, perché sfidare il destino?
Per l’arbitro voto 6, politico. Potrebbe essere 9. O 2, conclude il quotidiano.

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