
Più ripartenze, verticalizzazioni e concretezza: così Italiano ha ridato sprint alla sua Fiorentina
Quattro vittorie di fila tra Conference League e campionato in dieci giorni rappresentano una piccola, grande svolta nel percorso della Fiorentina. Fin qui caratterizzato dalla discontinuità di rendimento e di risultati. E, seppur non ci sia alla base niente di così straordinario, induce a credere che la squadra viola abbia trovato un differente modo di stare in campo. E di esprimersi sotto il profilo del gioco. Proprio per spezzare il filo con la discontinuità di cui sopra. Causa dei problemi iniziali in Europa e causa tuttora del ritardo in classifica in Serie A. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
UN CALCIO DIVERSO
Tra Spezia e Sampdoria, intanto, la Fiorentina ha iniziato la risalita. E adesso proverà ad aggiungere altri due tasselli molto significativi contro Salernitana e Milan prima della lunga sosta. Per aumentare le certezze in parte smarrite con le difficoltà e per recuperare terreno dalle posizioni che contano. Il modo migliore, forse unico, per riposizionare il vecchio obiettivo Europa al centro quando si ricomincerà a gennaio. Ma la risalita non è venuta così per caso.
Italiano per accorciare la classifica ha scelto una strada un po’ differente da quella che ormai segue da quindici mesi. Da quando cioè siede sulla panchina viola. Meno possesso palla e più ripartenze. Meno passaggi orizzontali e più verticalizzazioni. Meno tentativi di tiro spesso a vuoto e più ricerca della concretezza. La conquista del secondo posto e dei 16esimi in Conference League con quattro successi consecutivi e il cambio di passo in campionato sono stati possibili grazie a un “altro” modo di fare calcio.
Spesso disancorato dai canoni tattici cari al tecnico siciliano. E l’inserimento del trequartista (che, novità nella novità, è stato una volta Bonaventura, una volta Barak, un’altra ancora Saponara) nel passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 non è ovviamente estraneo a questa trasformazione. Necessaria e finalmente in meglio. Magari a discapito della qualità, ma a beneficio dei risultati. Adesso va bene così.
VECCHIE E NUOVE CERTEZZE
All’atto pratico la Fiorentina ha acquisito una maggiore incisività in fase offensiva. Il cui contrario aveva prodotto le reiterate mancanze realizzative fino a pochissime settimane fa. Poi la crescita di rendimento di alcuni singoli (proprio degli attaccanti in primis, nonostante qualche alto e basso che ad esempio continua a riguardare Jovic). Il ritorno ad una condizione quasi ottimale di un elemento imprescindibile qual è Nikola Milenkovic e non solo per la difesa.
La solidità evidenziata in interdizione dal centrocampo, hanno completato il recupero di vecchie e nuove certezze. E tutte insieme hanno favorito questa piccola, grande svolta nella squadra viola. Che diventerebbe davvero grande se la Fiorentina tra Salernitana e Milan riuscisse a confermarsi. A quel punto la ripresa di gennaio avrebbe tutto un altro senso.

Di
Redazione LaViola.it