
Milenkovic vero leader della difesa con licenza di avanzare e segnare. Bonaventura tuttofare: bomber, centrocampista e sottopunta a ridosso degli attaccanti
Non può essere un caso che la Fiorentina abbia ritrovato un po’ del suo antico ardore con la rinascita – sportiva – di due dei suoi giocatori di talento e spessore emotivo. Già, perché non è sfuggito che le prestazioni individuali di Bonaventura e Milenkovic sono decisamente migliorate insieme a quelle della squadra. Ogni allenatore ha i suoi alfieri. Scrive La Nazione.
Nessuna preferenza, per carità. Ma nelle squadre ci sono giocatori più funzionali di altri dai quali il mister di turno si separa mal volentieri. Questioni tecniche, caratteriali e di duttilità tattica. Perché anche da esperti si può sempre imparare e rendere al meglio.
Un esempio su tutti: Jack
L’inizio di stagione non è stato come ci si aspettava. O meglio, quello che si aspettava lui, ma probabilmente è stato quello che ha pagato più di tutti il calendario di impegni così ravvicinati. Poco tempo per recuperare anche da piccoli contrattempi che non lo hanno mollato, se non da poco. Questo gli ha permesso di riprendere in mano la squadra. Tornando a essere il ’baricentro emozionale’ del gioco viola, per utilizzare un modo di dire tanto caro a Paulo Sousa. Tutto questo aspettando il rinnovo del contratto che scade a fine stagione. Ma questo fa parte di tutta un’altra storia. E ci sarà tempo per affrontarla.
Un discorso che vale, in campo, anche per Milenkovic che fuori ha una storia un po’ diversa
Il difensore serbo a detta di tutti, infatti, aveva messo in valigia guardaroba e ricordi. Pronto ad abbracciare un’altra avventura, dopo che anche la passata stagione era ulteriormente diventato giocatore appetibile per i grandi club. Poi, a sorpresa, lo scenario è cambiato nell’universo del serbo. Folgorato, anche lui, sulla via di Italiano. Tanto da firmare un rinnovo che nessuno aveva pensato potesse arrivare soprattutto per la durata dell’accordo. Prima un anno, poi l’estensione pluriennale.
Con Milenkovic sempre più convinto della bontà della scelta fatta. Tanto che, si dice, sia stato proprio lui il più convinto a mettere il sigillo sull’estensione del contratto. E in campo? Beh, ha pesato e non poco il contrattempo muscolare che lo ha tenuto ai margini per quasi un mese. Rimettere in moto un fisico come il suo non è stato facile. Ora il peggio pare passato e i risultati in campo si vedono. Al di là delle due reti segnate che, comunque, fanno sempre comodo.

Di
Redazione LaViola.it