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Da riserva di Vlahovic al gol al Franchi, Ilic a VI.IT: “Da bambino guardavo la Fiorentina, all’andata i serbi mi hanno fatto i complimenti”

Credit: Futbola klubs RFS

Intervista all’attaccante serbo dell’RFS Riga in vista dell’ultima giornata del girone di Conference

All’andata gelò il Franchi e fece uscire tra i fischi i giocatori viola. “È il mio gol preferito della stagione perché è stato il mio primo in Europa contro una squadra così importante. Sono stato davvero felice”, pensieri e parole di Andrej Ilic, attaccante serbo dell’RFS Riga che affronterà la squadra di Italiano giovedì allo Skonto Stadium per l’ultima giornata del Gruppo A di Conference League. “Siamo stati eliminati, ma questa è la prima volta che giochiamo in una competizione europea, quindi ci arriveremo con tante motivazioni ​​e spero che sarà una partita interessante”.

16 gol nell’ultima Varsliga, 4 tra Conference e preliminari di Champions per il classe 2000 nato a Belgrado e cresciuto nel Partizan. Proprio come Vlahovic, di cui era la riserva. “Ci ho giocato un anno con lui. Era il miglior giocatore anche allora, ma non siamo rimasti in contatto…”. Dusan, ma non solo. Negli ultimi anni sono tanti i connazionali che hanno giocato in maglia viola. “Guardavo spesso la Fiorentina perché molti giocatori del Partizan giocavano lì quando ero più giovane”. Ora in riva all’Arno ci sono Terzic, Milenkovic e Jovic. “Non li conosco personalmente, ma ho giocato contro Aleksa in passato e Nikola era al Partizan quando c’ero anche io, ma è più grande di me. Dopo la gara di andata mi hanno fatto i complimenti per il gol e per la bella partita. Io e Luka non siamo attaccanti simili, ma forse gli ruberei il suo tempismo per essere nel posto giusto per segnare”. E all’ex Real non ha chiesto la maglia. “Non è da me, di solito non ho questa abitudine”. Ma il giocatore che lo ha impressionato di più della Fiorentina è un altro. “Nella partita d’andata sicuramente Biraghi, si è comportato da vero capitano”.

Dal 2021 gioca in Lettonia, dopo le esperienze in patria con Javor-Matis e Napredak. Quella d’andata a Firenze è stata la sua seconda volta in Italia, dopo la Viareggio Cup 2018 con il Partizan che venne eliminato ai gironi. “Un torneo top, ma onestamente non riesco a ricordare così tanto, non abbiamo ottenuto grandi risultati”. Nel Bel Paese spera di tornarci anche in futuro, magari per giocarci. “Il mio obiettivo è fare bene qui, poi se dovessero chiamarmi non avrei niente in contrario nel trasferirmi in Italia”. Sorride Andrej, che ora aspetta la gara di giovedì per provare ad attirare l’attenzione, dopo quanto fatto di buono all’andata.

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