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Editoriali

Tre partite da non sbagliare, altrimenti si fa dura. Oggi gli esami di Nico, sabato i primi fischi per l’argentino

Gonzalez

Momento non esaltante per la Fiorentina, punita sabato dall’Inter oltre i propri demeriti. L’errore di Venuti ed alcune decisioni incomprensibili di Valeri hanno affossato i viola

La partita persa all’ultimo secondo contro l’Inter ha portato con sé una domenica piuttosto amara. In casa Fiorentina si è provato subito a dimenticare la serata del Franchi, gettandosi anima e corpo sulla Conference League. Giovedì a Firenze arriva l’Istanbul Basaksehir, ma ormai pare evidente che alla Fiorentina per arrivare prima nel girone serva un mezzo miracolo sportivo. O un grande passo falso della squadra di Emre. Stavolta l’Europa servirà un po’ da diversivo, perché rispetto alla primissima fase di stagione – quando tutte le energie sono andate sul Play Off contro il Twente – adesso la prospettiva è ribaltata. Ora conta di più il campionato, a cominciare dalla partita di La Spezia domenica prossima. 

Che la Fiorentina sia ormai fuori da ogni discorso di alta classifica è evidente, come è altrettanto chiaro che non riuscirà a migliorare il piazzamento della scorsa stagione (obiettivo dichiarato dalla società ad inizio anno). Non è neanche questione di pessimismo, piuttosto di realismo. Anzi, prenderne atto è forse la prima cosa da fare per togliersi da una zona di classifica pericolosa. La Fiorentina deve risalire la china in fretta, deve sfruttare le prossime tre partite contro Spezia, Sampdoria e Salernitana per provare a sistemarsi nelle ultime posizioni della colonna sinistra. Ad ora è l’obiettivo più realistico. Altro è difficile da immaginare.

La partita contro l’Inter ha lasciato in dote anche argomenti tattici da analizzare. La convivenza di Jovic e Cabral, l’utilità o meno di una difesa così alta in certi momenti della partita, la posizione di Barak e Bonaventura nel ruolo di mediani puri. Soluzioni e situazioni che Italiano sta provando al chiuso del centro sportivo, quando è possibile allenare la squadra tra una partita e l’altra. 

Ma la serata del Franchi ha lasciato anche l’ennesimo infortunio (ed i primi fischi) per Nico Gonzalez. Problema al flessore della coscia sinistra, oggi saranno svolti degli accertamenti clinici. Il primo ad essere dispiaciuto è lui, il secondo è Italiano, che lo ha definito senza mezzi termini “uno che vince le partite”. Condivisibile, ed è per questo che qualcuno sabato sera ha perso la pazienza ed ha fischiato. Anche perché la Fiorentina veniva dal precedente di Jovic, out a Lecce dopo pochi minuti. Sarà una settimana decisiva anche sul fronte Sottil, fuori ormai da oltre un mese per problemi alla schiena. Dovrebbe rientrare in gruppo entro breve. 

Ma la cosa fondamentale è l’atteggiamento che la squadra metterà in campo da qui in avanti. Contro avversari di modesta caratura la Fiorentina è andata spesso sotto ritmo, non è riuscita a segnare ed in alcune circostanze ha anche creato poche occasioni da rete. Contro le big (pur non vincendo) lo spirito in campo è stato diverso. Occorre portare quello spirito a La Spezia, a Genova e contro la Salernitana per non complicarsi ancora di più la vita nei prossimi mesi.

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